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sabato 27 Luglio 2024
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Pagliaro: «No all’apertura della discarica di Corigliano d’Otranto»

«Ignorando l’alt del territorio, il Piano Rifiuti bulldozer della Regione punta ad aprire la discarica di Corigliano d’Otranto, realizzata scriteriatamente sulla falda acquifera a cui attingono ben trenta pozzi che forniscono acqua all’intero Salento», lo dichiara il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de “La Puglia domani”.

Pagliaro ha presentato oggi, alla vigilia della ratifica in consiglio regionale del Piano rifiuti che definisce «già vecchio», una mozione per «impegnare la Giunta regionale a rispettare la volontà dei cittadini, che si oppongono ad un impianto che rischia di avvelenare l’acqua che bevono e di aggravare un quadro ambientale già molto compromesso, in una terra afflitta da una drammatica escalation di patologie tumorali».
L’impianto, spiega Pagliaro, è stato ultimato nel 2013 e non è mai entrato in funzione, sorge a circa un chilometro dal pozzo di estrazione dell’Acquedotto Pugliese che porta l’acqua nei rubinetti di mezza provincia di Lecce. La discarica fu progettata nel 2003 per accogliere i rifiuti di 46 comuni, quando ancora non era previsto il compostaggio della frazione organica.
«Pensare oggi, a distanza di diciotto anni, di mettere in esercizio un impianto che rappresenta una bomba ad orologeria per l’ambiente e la salute, è un’ipotesi dissennata che chiedo di respingere senza tentennamenti e senza compromessi», scrive Pagliaro.
«La discarica di Corigliano d’Otranto resti chiusa, per tutelare i cittadini e il territorio del Salento. La risposta all’emergenza rifiuti mai risolta nella nostra Regione non può essere la messa in funzione di un impianto che va contro ogni logica di chiusura del ciclo dei rifiuti, spalancando le porte ai rifiuti indifferenziati provenienti anche da altre regioni. Ma su questo ci siamo già espressi con una interrogazione urgente, chiedendo trasparenza sull’ok della Regione Puglia ad accogliere la spazzatura dal Lazio sino a fine anno. In una terra che non sa come gestire la sua spazzatura, ci sembra una scelta davvero sconsiderata», conclude il consigliere regionale.

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