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venerdì 4 Ottobre 2024
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Fipav Puglia, Indiveri sulle azzurre di Velasco: «Più forti di sempre. Al punto finale ho pianto di gioia» – L’INTERVISTA

Dopo il successo storico alle Olimpiadi di Parigi delle azzurre di Velasco, tutto il mondo e appassionati sportivi si sono commossi e hanno applaudito le gesta compiute. Uno dei primi a lasciarsi andare di gioia è stato il presidente della Fipav Puglia, Paolo Indiveri che ha risposto alle nostre domande.

Una vittoria forse annunciata con Julio Velasco, ma per nulla scontata?

«Lo sintetizzo con due parole: semplicemente straordinarie. Una squadra equilibrata, forte in tutti i reparti. Vero, hanno rispettato i pronostici ma non era semplice e se si considera che hanno perso solo un set, si capisce ancora di più l’entità dell’impresa».

Azzurre guidate da una leggenda vivente quale Julio Velasco, quanto ha influito?

«Julio è stato chiamato dalla Federazione a quattro mesi dall’Olimpiade. Ha lavorato tantissimo sulla teste delle ragazze, ricostruito un gruppo solidissimo e forse la nazionale femminile più forte di sempre anche se ora dovranno continuare. Grandi meriti vanno anche al suo staff e al nostro immenso presidente nazionale Giuseppe Manfredi, tra l’altro pugliese (di Alberobello, ndr)».

Paolo Egonu, stratosferica. Le polemiche scaturite sono fuorvianti e inopportune. È d’accordo?

«Paola è un simbolo della pallavolo. È la giocatrice ad oggi più forte al Mondo. Da sola ha realizzato 22 punti. Ha un talento smisurato e merita questa vittoria olimpica. Sulle questioni politiche non entro neanche nel merito perché lo sport deve restare bellezza assoluta senza strumentalizzazioni».

Alessia Orru, anche lei è stata determinante.

«Il palleggiatore vive in funzione della ricezione delle difese, nel caso specifico lei va oltre gli schemi, è stata bravissima a farsi trovare sempre al posto giusto, a saper leggere i momenti. Velasco ha creato un’alchimia perfetta tra tutte le ragazze: penso alle nostre schiacciatrici quali Sylla e Bosetti con medie impressionanti. Senza dimenticare la nostra leader e libero, Monica De Gennaro, ripagata a 37 anni dei tanti sacrifici, un vero esempio per tante atlete».

È esagerato parlare di “nuova generazione di fenomeni”?

«Dovremmo vedere nell’arco del tempo, ai successivi europei e mondiali. Godiamoci questo oro, un premio alla visione e lungimiranza del presidente federale, ai grandi sacrifici delle atlete, del suo C.t. e staff e così via, di tutti coloro che ci hanno creduto».

Domenica, presidente, è stato impossibile contattarla, immaginiamo il motivo.

«Sono state ore convulse, sul 23esimo punto del terzo set sono scoppiato in lacrime come un bambino, non me ne vergogno. Sentivo tantissimo la gara e avvertivo che mancava qualche minuto al successo. Mia figlia è corsa ad abbracciarmi perché consapevole anche dei miei sacrifici per la pallavolo. È stata una gioia indescrivibile e incomparabile ad altre. Due anni fa la nazionale maschile di un altrettanto grande De Giorgi, mio conterraneo, ci ha fatto emozionare e gioire, domenica è toccato alle ragazze. Mi scuso ai tanti che non ho potuto rispondere, dopo il successo della nazionale giovanile, auspico sempre più che il movimento continui a crescere».

Un successo anche made in puglia, con la Di Vagno e Miale.

«Una gioia condivisa anche per la Puglia con Maira (Di Vagno, ndr) la fisioterapista azzurra e Vanni (miale, ndr) preparatore atletico, entrambi fortemente voluti da Julio Velasco. Quando i particolari fanno la differenza».

Ritiene che la truppa di De Giorgi ha ricevuto critiche troppo severe?

«La nazionale maschile ha disputato una prima parte di Olimpiade straordinaria specie battendo Brasile e Polonia. L’impresa in rimonta ai quarti col Giappone è stata fantastica ma molto dispendiosa e poi abbiamo trovato la Francia di Giani, allievo di Velasco che mi congratulo e vinto con merito. Ma sono sicuro che la Nazionale di Fefè si rifarà, lo ha già dimostrato e con maggiore esperienza si riscatta».

E ora, quando vedremo la Nazionale di Velasco a Bari?

«Non è semplice, ma vedremo magari in un test match dei prossimi Europei, per la maschile o femminile».

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