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Reati lungo le coste, Puglia ai primi posti in Italia: nel 2023 oltre 3mila denunce

Ancora un podio per il mare pugliese. Questa volta, però, meno lusinghiero: la regione in cui le acque sono tra le più pulite d’Italia si piazza ai primi posti anche nelle classifiche relative ai reati ambientali lungo le coste.

I litorali pugliesi, stando a quanto emerge dal report Mare monstrum di Legambiente – riferito al 2023 -, sono vittime di chi, in modo spregiudicato, li deturpa e li viola.

Nel report sono descritti tutti i reati che penalizzano mare e coste e che hanno conseguenze sulle vite dei cittadini. Perché l’abusivismo edilizio, per esempio, «aggrava il dissesto idrogeologico e trasforma i temporali estivi in inondazioni», sostiene Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia.

Le violazioni, secondo i dati contenuti nel report degli ambientalisti, sono in crescita in Italia rispetto a due anni fa ma sono state compiute per lo più in regioni meridionali: in testa c’è la Campania, seguita da Sicilia, Puglia e Calabria.

In Puglia sono stati accertati più di tremila reati, più di 3.200 sono state le persone denunciate, 17 quelle finite in manette mentre sono stati 711 i sequestri eseguiti. In quasi tutte le province pugliesi sono state compiute azioni di contrasto relative a immobili realizzati senza alcuna autorizzazione.

Come accaduto in Salento dove a Marina Serra, nel comune di Tricase, i carabinieri hanno scoperto i lavori abusivi di sbancamento, spietramento e livellamento di un terreno all’interno del parco naturale regionale Costa OtrantoSanta Maria di Leuca e bosco di Tricase.

Alle costruzioni abusive si associa anche lo sversamento illecito di rifiuti con la Puglia che si conferma seconda tra le regioni italiane con 881 reati verificati e aumentati di oltre il 57% rispetto a due anni fa. E la Puglia conquista il secondo gradino del podio anche per la pesca illegale: sono state 1.264 le infrazioni accertate.

«È indispensabile che nella lotta all’abusivismo edilizio ci sia un supporto finanziario ai Comuni, alle procure e alle prefetture che eseguono le sentenze», conclude Salzedo.

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