Home News Regione Puglia, Maraschio: «Operazione moralità in Giunta? Servita per estromettermi»

Regione Puglia, Maraschio: «Operazione moralità in Giunta? Servita per estromettermi»

L'ex assessora regionale all'Ambiente della Puglia, Anna Grazia Maraschio

«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso». Lo afferma, in una nota, l’ex assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, in quota Sinistra italiana, esclusa dalla Giunta regionale dopo il mini rimpasto voluto dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Al suo posto, il governatore ha nominato l’avvocata Serena Triggiani. Sono entrate in Giunta anche Viviana Matrangola, con la delega a Legalità e Cultura, e Debora Ciliento ai Trasporti.

Maraschio ringrazia «le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto» e annuncia che non accetterà «l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e che ringrazio per l’offerta».

Maraschio evidenzia che «tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto – prosegue l’ex assessora – è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

In tutta questa vicenda, sottolinea Maraschio, «c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca: la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi. Ma avverto anche un’altra convinzione: chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare», conclude.

Bavaro (Sinistra italiana): «Siamo alla farsa»

«Siamo alla farsa. Dopo gli arresti e gli scandali, dopo le richieste di azzeramento e di aprire un dibattito sulla questione morale, Michele Emiliano pensa bene di togliere Anna Grazia Maraschio dalla giunta regionale. L’ho detto ieri e lo ribadisco: evidentemente Sinistra italiana è scomoda e paga il prezzo della sua libertà». A rincarare la dose è il responsabile Mezzogiorno di Sinistra italiana, Nico Bavaro.

«A questo punto – prosegue – vorrei capire cosa ne pensa Elly Schlein che con Nicola Fratoianni aveva chiesto una riflessione approfondita sulla Puglia. È soddisfatta delle decisioni di Emiliano?».

Bavaro ci vede «un disegno chiaro e limpido per marginalizzare l’unica voce critica della maggioranza e posso ricostruirne le tappe della vicenda. In un anno circa, infatti, Emiliano ha tolto ad Anna Grazia Maraschio le deleghe sull’Urbanistica (piano casa, nuove edificazioni…), per darle a un consigliere regionale eletto in Forza Italia e poi transitato nella sua civica [Lacatena, ndr]; dopo qualche mese, con la complicità del M5S hanno tolto l’appoggio all’ex sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, senza alcuna ragione, perdendo poi le elezioni contro la destra. Passa qualche mese ancora e la sua civica, Con – conclude Bavaro – chiede pubblicamente le dimissioni di Maraschio, che aveva “osato” pretendere che gli impianti di produzione di energia elettrica non stessero nei campi o sulle coste, ma nelle zone industriali, sui tetti degli edifici e oltre le 12 miglia dalla costa».

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version