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Sanità, Borraccino: «Dalla Regione buone notizie per il San Cataldo e per le Sanitaservice»

Con l’approvazione, in Giunta regionale, della delibera che autorizza l’utilizzo dei fondi dell’articolo 20 della legge 67/88 la Asl di Taranto avrà a disposizione 105 milioni di euro (oltre 5 dei quali sono della Regione Puglia) per procedere all’indizione delle gare d’appalto per l’acquisto di arredi ed attrezzature per il nuovo ospedale “San Cataldo”.

«Lo sforzo è enorme per accelerare la consegna del nuovo nosocomio, attualmente in fase di ultimazione, importante per il territorio per molteplici aspetti che vanno dalla possibilità di poter fruire di una nuova offerta sanitaria ospedaliera, capace di abbattere la mobilità passiva, al confort della nuova struttura, alla sicurezza, alla qualità sanitaria, grazie alla sinergia con l’Università, implementata dalla giusta intuizione del Commissario dell’Azienda Ospedaliera, on. Michele Pelillo, poiché Taranto ospita, altresì, il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, giunto al suo 4° anno», scrive Cosimo Borraccino, consigliere del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per l’attuazione del Piano Taranto.

«Notizie assolutamente tranquillizzanti», prosegue Borraccino, arrivano «anche per le Sanitaservice e per gli operatori impiegati nelle stesse: infatti non vi è alcun rischio legato alla regolarità delle società Sanitaservice srl in questi anni, poiché le stesse sono state regolarmente dichiarate, contestualmente ai dati di bilancio, con cadenza trimestrale, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tra l’altro esse risultano nei verbali del Tavolo Tecnico di Verifica degli adempimenti, e, nell’ambito degli adempimenti del Piano Operativo e della relativa attività di monitoraggio, la Regione ha sempre richiesto una puntuale rendicontazione dell’attività svolta dalle Sanitaservice, per il tramite della Direzioni generali».

«Le Santaservice, istituite in Puglia con una apposita legge regionale del 2010 , che a breve internalizzeranno, facendoli uscire dal precariato, dopo molti anni, altri lavoratori, oltre 2.000 operatori del Servizio 118, continueranno, senza ombra di dubbio, a rappresentare una risorsa per il nostro sistema sanitario», conclude Borraccino.

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