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domenica 8 Settembre 2024
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Sanità, tempi più lunghi per le assunzioni in Puglia dopo la lite col Governo sull’Aress

Com’era prevedibile il Governo centrale ha impugnato l’altro ieri la legge pugliese che ha affidato nuove competenze dell’agenzia sanitaria regionale Aress, ex pensatoio in materia di Telemedicina e sperimentazioni scientifiche. Un esito scontato dopo i rilievi riferiti da queste colonne la scorsa settimana con tre ministeri, fra cui sanità e finanze, che hanno smontato pezzo per pezzo la norma approvata ad aprile dal Consiglio regionale. A partire dal trasferimento ad Aress della gestione dei concorsi in sanità, uno scivolone giuridico da matita blu in quanto l’agenzia, come hanno evidenziato i ministeri, è un ente strumentale della regione Puglia non inserita nel sistema sanitario nazionale.

Lo stop all’agenzia

Da qui il divieto assoluto ad intervenire in una materia riservata allo stato in cui operano a più livelli tre decreti nazionale con procedure e modalità prestabilite attraverso le quali vanno pubblicati i bando e svolti i concorsi. Come se non bastasse nell’elenco delle criticità ci sono altri articoli della legge sull’Ares come quelli che hanno affidato impropriamente la gestione dei permessi per l’accreditamento e l’autorizzazione all’esercizio per Rsa e centri sanitari privati. Ovviamente anche queste funzioni sono incompatibili con le finalità di un’agenzia regionale e con il quadro legislativo costituzionale e nazionale. Un pasticcio, insomma, che ora rischia di creare un danno ancor più grave abbattendosi direttamente sui piani assunzionali 2024-2025, appena sfornati dalla giunta regionale.

Il piano assunzionale

Un reclutamento straordinario da oltre 3.500 unità di personale fra medici, infermieri, operatori socio sanitari ed altre figure professionali per una spesa stanziata di 127 milioni di euro che ora rischia di saltare per aria, quanto meno di allungare i tempi a chissà quando. In base alla delibera, infatti, spettava all’Aress gestire le procedure concorsuali da attivare, si badi bene, entro trenta giorni dalla pubblicazione degli stessi piani assunzionali. Entro il primo luglio, in sostanza, l’Aress avrebbe dovuto adempiere all’indirizzo della giunta regionale. Ma oggi si scopre che, pur volendo, in assenza dell’impugnativa del governo, l’agenzia non avrebbe potuto rispettare le consegne stante l’assenza di personale ma soprattutto di competenze necessarie per i concorsi.

Le alternative

Come se ne vien fuori? Al Dipartimento per la Salute i tecnici sono al lavoro per trovare una soluzione. Quella immediata per evitare un disastro senza precedenti è quello di disapplicare la legge numero 16 sulla nuova Aress e di tornare alla vecchia normativa. Ogni Asl, in pratica, gestirà un certo numero di concorsi o, più probabilmente, sarà individuata una sola azienda sanitaria per procedere in forma centralizzata (una Asl accentra il resto delle aziende) per lo svolgimento dei concorsi così come accaduto in passato per gli infermieri, gestita dalla Asl Bari per tutta la Puglia o per gli operatori socio sanitari, procedura unica gestita dall’ospedale Riuniti di Foggia.

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