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lunedì 9 Settembre 2024
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Sempre più strutture ricettive in Puglia: oltre 110mila posti letto per i turisti

In Puglia, l’offerta turistica è rappresentata da oltre 10mila esercizi ricettivi. Si contano in totale 110.133 unità tra strutture appartenenti al circuito sia alberghiero che extralberghiero. È il dato più significativo che emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato i numeri più aggiornati sugli hotel, bed&breakfast, case vacanze ed alloggi in affitto, agriturismi, campeggi e villaggi turistici, case per ferie, ostelli per la gioventù presenti in tutto il tacco d’Italia.

Il dettaglio

In particolare, si contano 49 alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso; 418 hotel 4 stelle; 415 hotel 3 stelle; 77 hotel 2 stelle; 30 hotel con 1 stella; 81 residenze turistico-alberghiere per un totale di 1.070 alberghi. Di questi ben 338 sono ubicati in provincia di Lecce che sale così sul podio dell’offerta per i turisti; 292 gli alberghi in provincia di Foggia; 185 in quella di Bari; 110 in quella di Brindisi; 101 in quella di Taranto e “soltanto” 44 nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Numeri che certificano una disponibilità di 110.540 posti letto sono, 46.136 camere e 45.888 bagni.

Il settore extralberghiero

L’offerta in Puglia si amplia con le strutture extra-alberghiere: 5.001 alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale; 3.033 bed & breakfast; 774 agriturismi; 223 campeggi e villaggi turistici; 25 case per ferie e 7 ostelli per la gioventù, per un totale di 9.063 unità. Di questi ben 2.932 sono ubicati in provincia di Lecce; 2.560 in quella di Bari; 1.211 in quella di Foggia; 915 in quella di Brindisi; 914 in quella di Taranto e 531 in quella di Barletta-Andria-Trani. I posti letto sono ben 191.242. Sommando i posti letto delle strutture alberghiere si raggiunge quota 301.782.

L’analisi dell’esperto

«La Puglia ha accelerato, e negli ultimi anni ha subìto una specializzazione produttiva basata sul turismo. Si rileva, infatti, una significativa crescita del numero delle imprese nei settori della ricettività, della ristorazione, del terziario e dei servizi. Anche per valorizzare il nostro patrimonio di inestimabile valore: uno “scrigno” di beni materiali ed immateriali. È una terra ricca di storia, di arte, di cultura e di tradizioni, ma non solo. Di generazione in generazione sono state tramandate conoscenze e competenze», spiega il data analyst di Aforisma Davide Stasi. «Di contro, i pugliesi investono ancora troppo poco nella qualità dei servizi resa ai propri ospiti e, pertanto, la redditività non può che restare bassa: è questo il tema cruciale da affrontare per lo sviluppo della Puglia. Intraprendendo un percorso sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che da quello ambientale, occorre perseguire un modello di sviluppo che possa far incrementare i ricavi e gli utili delle aziende. Solo così si potranno prevedere nuovi investimenti e, conseguentemente, creare occupazione stabile e non solo stagionale». Da una parte, gli imprenditori lamentano una scarsa programmazione, avviata dagli enti preposti, che in alcuni ambiti viene considerata lacunosa, se non del tutto assente. Gli stessi evidenziano anche di essere lasciati da soli e di doversi spesso affidare al caso. Dall’altra parte, invece, i Comuni e i Gruppi di azione locale (Gal) chiedono una maggiore professionalità da parte degli operatori del settore.

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