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sabato 27 Luglio 2024
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Soffocò la madre con un cuscino: ergastolo per 54enne di Corato

È stato condannato all’ergastolo il figlio 54enne di Teresa Di Palma, accusato di aver ucciso la madre 87enne nel giugno 2017

La Corte d’Assise di Trani, al termine del processo, ha condannato l’uomo per i fatti che risalgono all’11 giugno di quattro anni fa, quando la donna fu trovata morta nel letto della sua abitazione in via Marzabotto a Corato. A trovarla furono due figli della stessa, che immediatamente allertarono Carabinieri e 118. A seguito dei primi rilievi effettuati sul posto, la Procura di Trani dispose immediatamente il sequestro dell’appartamento e l’esame autoptico della donna.
Le indagini, svolte dai Carabinieri sotto la direzione della Procura, si sono subito orientate sull’ipotesi di morte violenta, a causa della presenza di alcune lesioni sul volto dell’anziana. La prima ricostruzione dei fatti, e l’autopsia della donna confermò che Teresa Di Palma fu uccisa con un’azione di soffocamento probabilmente provocato applicando con forza un cuscino sul volto della stessa.
Dopo circa due anni di indagini complesse e sviluppatesi anche con accertamenti di natura tecnica come la perizia genetica finalizzata all’estrapolazione dei profili del DNA, disposta dalla Corte di Assise su richiesta della Procura di Trani, ed effettuata sul cuscino e sulle lenzuola della povera donna, uno dei figli, venne iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio volontario.
Diversi elementi sono risultati determinanti nella sentenza di ergastolo emessa venerdì scorso. In particolare, la perizia tecnica del medico legale del Policlinico di Bari che, dinanzi alla Corte d’Assise di Trani, ha argomentato e ristretto l’orario del decesso in un arco temporale ben definito, tra le 20:30 e 23:30 di quel 10 giugno 2017. Inoltre, tramite l’analisi dei dati estrapolati dai tabulati telefonici e dei tabulati gps dell’autovettura dell’odierno condannato in primo grado, si definiva, in quelle ore, la presenza di quest’ultimo sul luogo del delitto. Le due circostanze inconfutabili, hanno così portato alla definizione di una triste vicenda che ha coinvolto tutta la comunità coratina e su cui la Procura di Trani ha fatto luce.

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