Eugenia Pontassuglia, nuovo procuratore della Repubblica di Taranto, si è insediata oggi. È la prima donna a guidare l’ufficio: raccoglie l’eredità lasciata dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone che per un anno e dieci mesi ha svolto il ruolo di facente funzioni, in seguito alle dimissioni presentate dall’ex procuratore Carlo Maria Capristo, dopo essere finito sotto inchiesta.
Per Pontassuglia, 59 anni, si tratta di un ritorno nella città ionica, dove ha iniziato la carriera come pretore. Ha ricoperto l’ultimo incarico nella Direzione nazionale antimafia.
«È un ufficio sano che ha saputo brillantemente contrastare l’esposizione mediatica cui, suo malgrado, è stato esposto concentrandosi con onestà e coraggio sul lavoro», ha detto.
«L’ufficio ha portato avanti attività importanti nel settore della tutela dell’ambiente e della salute», ha sottolineato anche facendo riferimento all’ex Ilva di Taranto.
«Per me è un grandissimo onore essere qui, in questo 8 marzo in cui non si devono festeggiare le donne, ma si deve riflettere sui diritti delle donne e sul lungo cammino che è stato percorso e che ancora si deve percorrere per raggiungere l’effettiva parità», ha detto ancora. «Gli uffici giudiziari di Taranto rappresentano un modello: su 7 incarichi direttivi, ben sei sono stati assegnati alle donne. Ma quello a cui assistiamo oggi, altro non è che il frutto di un lungo impegno che ci ha visto partire svantaggiate. Pensate che soltanto nel 1963, l’anno in cui sono nata, le donne sono riuscite a entrare in magistratura, in seguito all’abrogazione di una legge che le escludeva da tutti gli uffici pubblici che implicavano poteri giurisdizionali, l’esercizio di diritti e potestà pubbliche o che riguardavano la difesa militare dello Stato».