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Aggredito dal padre di un’alunna, il dirigente: «Un energumeno mi ha bloccato e spinto a terra»

Sono stati individuati e denunciati a piede libero gli aggressori del preside della scuola Europa. «Sono schifato dalla constatazione di un degrado così basso» dichiara Marco Cesario di Castellamare di Stabia, il dirigente scolastico dei plessi Acanfora, Dante e Europa aggredito l’altro giorno dal padre di una bimba. Il preside è stato preso a calci e pugni dai genitori di una alunna che frequenta la scuola dell’infanzia.

La scintilla è scoccata dopo un battibecco tra la mamma della bimba di tre anni e una insegnante. Pomo della discordia il cambio del pannolino.

La madre, chiamata per cambiare la bambina, cosa che avveniva spesso, si è lamentata perché ha ritenuto che non spettasse a lei tale operazione ma al personale scolastico. «Dopo aver cercato di rassicurare la signora – dice Cesario – spiegandole che c’è un regolamento che impone che siano i genitori a cambiare i propri figli, sono tornato in presidenza. Dopo poco si è presentato un uomo, un energumeno, il quale rassicuratosi di avere davanti il preside mi ha bloccato dapprima per un polso, mi ha strappato il maglione che indossavo mi ha scaraventato per terra e ha iniziato a sferrare calci e pugni. Contro di me si è avventata anche la signora che ha tentato di darmi un calcio, che sono riuscito a schivare. Sono dovuto fuggire per sottrarmi a ulteriori percosse».

Provato Cesario racconta: «sono andato subito alla caserma dei carabinieri per sporgere denuncia e al pronto soccorso dove mi hanno medicato le ferite riportate che i sanitari hanno giudicato guaribili in sette giorni».

«Gli aggressori, i genitori della bimba che frequenta la scuola con il fratellino, sono stati subito individuati dalle forze dell’ordine – racconta il preside – perché il fatto è avvenuto alla presenza di numerosi testimoni». Cesario nella mattinata di ieri è partito alla volta di Napoli dove vive la sua famiglia. «In tanti anni di lavoro neanche a Napoli mi era mai successa una cosa del genere. Desidero tornare a lavorare al mio paese – auspica – sono profondamente scosso non lo nego». La posizione dei due genitori i autori è al vaglio del sostituto procuratore Rosalba Lopalco.

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