Una giornata, quella di ieri, definita dai sostenitori di Giorgia Meloni “storica” per la filiera del siderurgico in Italia. Uno dei primi plausi all’operato dell’esecutivo arriva dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese, Renato Perrini, che evidenzia: «Il governo Meloni si dimostra ancora una volta il governo del fare e che, concretamente, si adopera in favore delle imprese dell’indotto ex Ilva a differenza del presidente Emiliano che, anche su questo tema, si è contraddistinto per facili promesse non seguite dai fatti».
Proprio in queste ore «stanno iniziando ad arrivare alle imprese dell’indotto ex Ilva i bonifici per i crediti arretrati maturati prima dell’amministrazione straordinaria scattata a febbraio. Un’iniziativa sostenuta dal governo Meloni che ha attivato un plafond di 120 milioni di euro e che rappresenta una boccata di ossigeno per le tante imprese che attendono anche da anni di riscuotere quanto loro spetta. Nessuna traccia invece – conclude Perrini – dei 50 milioni di euro promessi dal presidente Emiliano che ho più volte sollecitato sul tema e che, ancora una volta, ha dimostrato solo di essere abile a prendere in giro i tarantini».
Il risultato
Un successo anche per il deputato di FdI Dario Iaia, che sottolinea: «Si procede a tamburo battente sulla complessa questione ex-Ilva. Mentre le imprese dell’indotto cominciano a ricevere i primi bonifici, si pensa ovviamente al futuro di questo importante impianto siderurgico. Chiuso il rapporto con Arcelor Mittal, instaurato all’epoca dal Pd e M5S, questo governo si è messo subito all’opera per far ripartire la fabbrica, ormai esamine. In appena 6 mesi dal commissariamento, si è giunti ora ad un punto cruciale dove sono ben 15 le manifestazioni d’interesse rispetto all’azienda che, a fine febbraio, era sull’orlo del baratro e a rischio chiusura, con una crisi socioeconomica incombente. Ora invece, si vede la luce in fondo al tunnel grazie all’azione incisiva del governo e del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso».