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martedì 22 Ottobre 2024
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Eyeland, Taranto diventa “L’isola delle arti”: installazioni nella città vecchia per la rinascita culturale e sociale

Taranto diventa “isola delle arti”. Dalle opere di street art ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Dal 2 giugno al 31 luglio, molti artisti esporranno le loro opere a Taranto e ci saranno anche le residenze d’artista con personalità di fama nazionale e internazionale che, su invito degli organizzatori e dell’amministrazione comunale, hanno scelto e sceglieranno il capoluogo ionico come dimora temporanea per i prossimi mesi, per dare vita a progetti d’arte declinata in ogni sua espressione con il coinvolgimento degli abitanti.

È Eyeland, progetto che si propone come un laboratorio di racconto dalla forte componente sociale per accompagnare e raccontare la rinascita del capoluogo ionico attraverso il coinvolgimento di chi abita la Città Vecchia, declinando l’arte in tutte le sue forme.

Eyeland – L’isola delle arti è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto. Ha la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara.

Con Eyeland l’occhio (eye) diventa protagonista e richiama la forte vocazione per le arti visive che si intende esplorare. E, per assonanza, “island”, isola, ovvero la Città Vecchia di Taranto, racchiusa tra due mari, il Mar Grande e il Mar Piccolo, e battezzata in città anche Isola Madre.

«Abbiamo immaginato il progetto Eyeland come un’azione coordinata di marketing territoriale in grado di trasformare la nostra città vecchia nella location ideale di installazioni artistiche curate da autori di fama internazionale. Dobbiamo immaginare il progetto come una vera e propria anticipazione della Biennale del Mediterraneo nella quale artisti internazionali e territorio dialogano attivando percorsi di crescita virtuosa e di rigenerazione culturale e sociale», spiega Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto e assessore allo Sviluppo Economico.

Il direttore artistico Giovanni Troilo si dice «entusiasta» del progetto che parte a Taranto: «Un’isola tra due mari che diventa laboratorio di racconto permanente sul Mediterraneo».

Eyeland – L’isola delle Arti è un progetto che è luogo di scambio culturale, che ingaggia lo stesso territorio in un dialogo continuo con un orizzonte internazionale per la creazione di contenuti inediti e unici e l’organizzazione di attività laboratoriali comunitarie. Racconterà dunque della riqualificazione urbana e sociale della Città vecchia di Taranto attraverso meccanismi virtuosi di socializzazione e di riqualificazione di aree abbandonate. Il tutto attivando uno scambio tra gli artisti coinvolti nelle varie iniziative e i residenti dell’area che saranno i protagonisti di tutte le attività laboratoriali destinate a chiunque creda nel riscatto della città attraverso la cultura del fare. Ai laboratori e ai workshop potranno partecipare cittadini di ogni età ed estrazione sociale accomunati dall’interesse di attivare pratiche finalizzate a restituire a Taranto fermento e vitalità. In una terra che impone un cambio di prospettiva e di scala sul tempo, con la certezza che tornerà ad essere quella che era: il Porto del Mediterraneo.

Tra i primi artisti che hanno scelto il capoluogo jonico come musa ispiratrice c’è Samuel Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese. Gregg sarà in residenza artistica nella Città Vecchia per un intero mese, già a partire dal 24 aprile, per raccontare attraverso i suoi scatti gli abitanti dell’Isola Madre oltre che per lavorare attraverso un workshop a diretto contatto con i ragazzi della città. L’esito della sua residenza sarà esposto in mostra con un allestimento site specific tra le vie del centro storico. Una sezione della mostra sarà dedicata alle foto scattate dai ragazzi, risultato del lungo workshop con l’artista londinese. Suo un vasto corpo di lavoro, durato diversi anni, che ha svelato Napoli nella sua quotidianità, trasformando soggetti, volti, dettagli di persone e della città, in opere d’arte.

Il racconto di Taranto con Eyeland partirà dunque da queste visioni, ma anche da eventi outdoor, palazzi, strade e impalcature trasformati in spazi espositivi, da workshop, attività laboratoriali tra le più disparate, e da forme di poesia metropolitane che lasceranno il segno. Ed è per questo che l’iniziativa gode del sostegno di numerosi partner istituzionali e non.

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