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sabato 27 Luglio 2024
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Palagiano, accusa un malore mentre gioca a calcetto: 60enne salvato dal defibrillatore

Un soccorritore del 118, che in quel momento non era in servizio, ha salvato la vita a un uomo di 60 anni, sentitosi male mentre giocava a calcetto, utilizzando il defibrillatore che si trovava in una colonnina a pochi metri dal campo.

È accaduto a Palagiano e a darne notizia è la Sis 118 (Società italiana sistema 118).

L’eroe involontario è Francesco Balsano, soccorritore del Set 118 presso la postazione di Palagiano. «Mentre passeggiava, rientrando a casa, in prossimità di un campo di calcetto ha sentito chiedere aiuto da alcuni ragazzi che mentre giocavano hanno visto improvvisamente accasciarsi a terra un loro amico 60enne», ricostruisce la Sis 118.

«Accorso immediatamente per vedere cosa fosse successo, Balsano si è reso subito conto che l’uomo era in arresto cardiocircolatorio. Ha attivato il 118 e ha preso il defibrillatore, che per fortuna si trovava in una colonnina dedicata a pochi metri dal campetto di calcetto, e ha effettuato, senza perdere un istante, le compressioni toraciche del massaggio cardiaco. Poi con il defibrillatore, ha effettuato una prima scarica, quindi una seconda scarica. Subito dopo la seconda scarica, il cuore ha ripreso a battere», racconta la Sis 118.

Dopo circa 10 minuti sono arrivati sul posto un’ambulanza e un’automedica del Set 118 di Massafra che hanno trovato il paziente vivo e in respiro spontaneo: il 60enne è stato trasportato immediatamente al Santissima Annunziata di Taranto, dove ha ripreso coscienza ed è attualmente ricoverato.

«Un’altra vita salvata», commenta entusiasta Mario Balzanelli, direttore del dipartimento Set 118 della Asl Taranto e presidente nazionale Sis 118, grazie alla “catena della sopravvivenza” che «ha tenuto alla perfezione».

Balzanelli fa i complimenti al soccorritore «che ha fatto la differenza. Questa storia, che vede luminosamente un’altra vita strappata alla morte – dice Balzanelli -, ribadisce l’estrema importanza di riconoscere, nell’immediato, un arresto cardiaco, di attivare prontamente il 118, di effettuare subito, in modo ininterrotto, le compressioni del torace, di utilizzare nei primissimi minuti un defibrillatore. Ecco – rimarca – tutte queste fasi, messe insieme, tempestivamente ed in modo appropriato, salvano in concreto la vita. Se le stesse non fossero state implementate, le probabilità concrete da parte degli equipaggi del 118, peraltro arrivati sulla scena molto velocemente (10 minuti dalla attivazione) di recuperare alla vita e alla piena qualità di vita e di relazione il soggetto colpito da arresto cardiaco improvviso sarebbero state minime».

Balzanelli evidenzia «la necessità di attivare, su base istituzionale, a partire dalle scuole (articolo 1, comma 10 legge 107/2015), la formazione e l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare e alla defibrillazione precoce di tutti i cittadini, nonché di provvedere, da parte dello Stato, delle istituzioni e della società civile alla implementazione delle reti di cardioprotezione di comunità, collocando in ogni comune del Paese, in aree strategiche, i defibrillatori», conclude Balzanelli.

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