Home News Piano Taranto, Borraccino: «Ecco in che modo cambierà la città»

Piano Taranto, Borraccino: «Ecco in che modo cambierà la città»

Due miliardi di euro arrivano a Taranto grazie al piano strategico che vedrà il suo completamento entro il 2026, quando ospiterà i Giochi del Mediterraneo. Ad occuparsi del Piano, con delega diretta del presidente della regione Puglia Emiliano, è l’ex consigliere ed assessore regionale Mino Borraccino.

A che punto siamo?

«Il piano è attivo dall’inizio del 2020, conseguenza della legge regionale per Taranto del 2018, e si propone interventi mirati alla rinascita socio economica della città, con l’obiettivo di farla uscire da un sistema economico oramai vetusto che ha causato, dal punto di vista ambientale e sanitario, uno scenario non più sostenibile, progettato e messo in atto nella seconda metà del ‘900 e che oggi mostra tutti i suoi limiti. Il piano strategico è l’elaborazione di questo pensiero e soprattutto pragmaticamente delle cose da fare alcune in corso di realizzazione e altre i cui lavori a breve saranno appaltati. Il piano per Taranto si intreccia con quello di rinascita economica che la prima giunta Melucci ha messo in campo e che uniti al contratto istituzionale di sviluppo (Cis), varato nel 2015 dal Governo e, più recentemente, con il just transition fund della Commissione Europea, punta alla decarbonizzazione dell’area di Taranto».

Quanti soldi ci sono a disposizione?

«La sommatoria di questi interventi, che possiamo definire di programmazione economica e di commistione tra governo centrale, governo regionale e amministrazione comunale, porta ad un totale di due miliardi di euro di contributi già stanziati. In parte già utilizzati, altri per interventi in fase di attuazione, altri ancora in fase di appalto. Hanno l’ambizione di trasformare radicalmente la realtà socio economica e culturale della città. Il piano strategico per Taranto della Regione Puglia ha come cardine degli interventi l’agenzia Asset che, attraverso una selezione pubblica, ha assunto nel centro Talab (laboratorio-Taranto), che ha sede presso gli uffici del Genio Civile in via Dante, una ventina di giovani professionisti (architetti, ingegneri, geologici, statistici) per trasformare i “desiderata” contenuti nel piano strategico in progetti da appaltare».

Qualche esempio di intervento?

«Sono tanti. Tra questi il water front, il nuovo disegno dell’affaccio a mare di Città vecchia e del Lungomare; l’arretramento del varco nel porto che renderà fruibile un’area che adesso è interdetta alla cittadinanza; la costruzione della nuova caserma della Guardia di Finanza, sempre nel porto; la realizzazione del nuovo terminal bus al quartiere Croce che vedrà lo spostamento dell’attuale in un’area dietro la stazione. Interventi di riqualificazione di alcune palazzine in Città vecchia; l’area in mar Piccolo ospiterà il centro velico, l’acquario multimediale e un centro congressi e commerciale».

Come ci si prepara la città ai Giochi del Mediterraneo?

«Sicuramente con la costruzione dello stadio del nuoto che sorgerà in zona D’Ayala, in Viale Virgilio. Poi è prevista la realizzazione di aree sportive multidisciplinari in alcuni quartieri della città, come Taranto due, Paolo VI e con alcuni interventi su impianti nei comuni della provincia. È previsto l’abbattimento delle case parcheggio dove sorgeranno nuovi immobili. La realizzazione, inoltre, del Tecnopolo del Mediterraneo che troverà casa, presumibilmente, nell’ex orfanotrofio Frisini in via Mazzini. Entro il 2026 tutte queste opere saranno completate. L’ex area Belleli, inoltre, vedrà la presenza del gruppo Ferretti, azienda leader nella costruzione di navi e yacht di lusso. In programma molti interventi di mitigazione ambientale e paesaggistica, oltre ad interventi di miglioramento viario delle maggiori strade di collegamento con Taranto. Alla stazione Nasisi sorgerà un interscambio importante sia per i treni merce che per i bus che giungono dalla provincia. L’ospedale san Cataldo è già una realtà che a breve sarà completato e consegnato».

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