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Taranto, scontro sulla crisi della mitilicoltura. «In Consiglio si litiga ma nessuna soluzione»

Dopo la bagarre in Consiglio comunale, con l’approvazione dell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza sulla solidarietà al settore della mitilicoltura in crisi per le alte temperature e l’opposizione che ha lasciato l’aula per protesta, associazioni e sindacati chiedono di mettere fine agli scontri politici e cercare «la strada per un impegno corale». La proposta dei consiglieri di maggioranza, approvata l’altro giorno, è di concertare provvedimenti per gestire l’emergenza (50 per cento del prodotto perduto e danni per milioni di euro per qualche centinaio di famiglie tarantine) con l’aiuto di Regione e governo. Agci Agrital, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare di Taranto, Unci Agroalimentare, Fai Cisl, Flai CGIL e Uila Pesca hanno portato in Consiglio comunale un loro documento, con cui espongono le problematiche del comparto della mitilicoltura.

«Registriamo – dicono – comunque con grande sconforto che gli intenti di riunire tutte le forze politiche in modo da favorire una ricerca delle soluzioni nel merito delle questioni, sono stati vanificati da tatticismi politici che poco hanno a che fare con il mondo reale. Nel contempo però apprendiamo, qualora ancora ce ne fosse bisogno, quanto grande è la complessità della tematica. La misura di questo è emersa chiaramente anche dagli scontri registrati proprio in Consiglio comunale. Ci saremmo aspettati un approccio diverso, certamente più costruttivo nella fisiologica dialettica tra maggioranza e opposizione, mirata alla ricerca di soluzioni concrete al problema.

Ci saremmo aspettati per esempio una unità di intenti, seppure ciascuno con la proprie idee e sensibilità, in un contesto che vede davvero tanti soggetti coinvolti: Comune, Regione, governo, commissario per le bonifiche e tutto il mondo associativo e sindacale. Vale la pena ancora una volta sottolineare che il nostro gruppo non intende assolutamente prendere posizione a favore degli uni o degli altri, ma è inequivocabilmente dalla parte del lavoro, dell’economia locale, della tradizione e della storia insite in questa particolare attività tarantina. E così chiede di fare a tutto il Consiglio comunale. Stop dunque allo scontro politico per partito preso, si parli dei temi e si cerchino sedi di confronto reale per fare sintesi e passare alla piena operatività in un costante confronto con i tecnici. Siamo rammaricati per quello che è accaduto, ma non demordiamo e in attesa che si concretizzino gli impegni assunti, proseguendo nella nostra ricerca di interlocuzioni istituzionali che possano contribuire a risolvere i problemi».

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