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domenica 8 Settembre 2024
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Trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali, Cgil Puglia: «Acuisce la distanza tra politica e cittadini»

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, «usino tutto il loro peso politico per evitare un provvedimento che rischia di acuire il divario, già preoccupante, tra cittadini e rappresentanza politica». È quanto chiede la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, in riferimento alla proposta di legge che reintroduce retroattivamente il trattamento di fine mandato ai consiglieri regionali.

Precisando che non si vuole fare «populismo», Bucci sottolinea che «è ridicolo» paragonare il trattamento di fine mandato «al tfr di un lavoratore pubblico o privato. I compensi degli eletti – evidenzia la segretaria regionale della Cgil – sono più che sufficienti a garantire il ristoro degli eventuali redditi da lavoro persi durante il mandato. Quella stessa aula poi si era espressa in passato per l’abolizione dell’indennizzo di fine mandato, lo stesso che oggi di prova a reintrodurre».

Questo tipo di provvedimenti, dice ancora Bucci, «risultano incomprensibili e scavano un solco con la voglia di partecipazione» in un Paese «dove ormai solo metà degli aventi diritto si reca alle urne e crede che la politica sia in grado di poter cambiare le condizioni materiali delle persone, oltre tutto in una fase di forte sofferenza per redditi e pensioni a causa di inflazione e caro energia».

Il sindacato, pur nel rispetto «per le istituzioni», chiede «a tutti i consiglieri un atto di buon senso: boccino quel provvedimento, o altrimenti provino a spiegarlo al 27,5% di famiglie pugliesi in povertà relativa, ai pensionati vivono con 700 euro di pensione, agli 80mila che sono poveri pur lavorando».

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