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sabato 27 Luglio 2024
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Uilca, in Puglia chiusi 195 sportelli bancari in 5 anni. Capone: «Serve equilibrio tra interesse privato e pubblico»

In Italia, dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%). In Puglia, nello stesso periodo, si è registrato un calo del 16,9% degli sportelli bancari (-195), passando da 1.153 a 958.

I comuni che offrono l’accesso al servizio bancario sono diminuiti del 5,7%, così come i dipendenti che nel 2022 scendono a 9.240 dai 10.872 del 2018 (-15%). Nella regione, al 2022, sono 131.313 le persone che non hanno accesso allo sportello bancario (3,3%). A Bari, nello stesso periodo, il numero degli sportelli ha subìto una contrazione del 20,4% così come il numero dei dipendenti nel settore (-14%). Gli sportelli nel 2018 erano 401; nel 2022 319.

Sono alcuni dei dati presentati oggi in Consiglio regionale al termine della campagna itinerante Uilca contro il fenomeno della desertificazione bancaria “Chiusura filiali? No, grazie”, che proseguirà il suo giro in Italia a settembre. «Le banche – è intervenuto il segretario generale Uilca Fulvio Furlan – devono recuperare il loro ruolo sociale nel Paese e le filiali sui territori costituiscono presidio di sviluppo e legalità. In mancanza di soggetti regolati a erogare credito intere comunità rischiano di essere lasciate sole. Il ruolo delle banche nel Mezzogiorno è fondamentale per la crescita di tutto il Paese, per questo, come Uilca, crediamo che il sistema bancario debba fare la sua parte non abbandonando i territori e le persone».

In merito è intervenuta anche Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale pugliese: «I piccoli borghi, bellissimi e con un patrimonio artistico, storico e culturale ricchissimo, sono oggi purtroppo quasi tutti completamente spopolati perché mancano i servizi. Quello bancario, insieme alla scuola, di certo è uno degli esempi più eclatanti».

«Ecco perché l’appello che Uilca oggi lancia dal nostro Consiglio regionale – ha concluso la presidente Capone – è importantissimo e riguarda tutti noi. Allora, se è vero che ridurre il personale, gli sportelli, i servizi, per le banche significa mantenere in attivo i bilanci, è vero anche, però, che loro svolgono un servizio ritenuto di pubblica utilità e, quindi, hanno una responsabilità sociale verso i luoghi in cui operano. Compito della politica è trovare il punto di equilibrio tra l’interesse privato e quello pubblico. Nessuno di noi vuole costringerle ad andare in perdita ma il servizio deve essere reso. E nelle aree interne, nei borghi, nei piccoli comuni, deve essere reso attraverso sportelli e bancomat».

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