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Bari, protesta davanti alla sede Asl: «Rivendichiamo diritti e rilancio del servizio sanitario»

Chiedono tutela della salute, rilancio del sistema sanitario nazionale pubblico e sicurezza sui luoghi di lavoro le decine di persone che, stamattina, hanno partecipato alla mobilitazione indetta da Cgil Bari, insieme a Fp Cgil e Spi davanti alla sede della Asl di Bari.

Il direttore amministrativo dell’azienda sanitaria ha ricevuto una delegazione dei partecipanti alla manifestazione, guidata dalla segretaria generale della Cgil di Bari, Gigia Bucci.

«La Asl conosce bene le problematiche che insistono sui territori – ha commentato Bucci – anche perché c’è un lavoro costante con le categorie di riferimento. Anche loro – ha aggiunto – guardano con attenzione alla mobilitazione di domani, che si sposta sotto la Regione Puglia, visto che le politiche sulla sanità dipendono dalla Regione».

Domani, infatti, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up e Intersindacale medici hanno organizzato una manifestazione in difesa del sistema sanitario pubblico che si terrà di fronte alla sede della presidenza della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro.

Bucci ha invitato a proseguire «insieme questo percorso di rivendicazione dei diritti a partire dai territori. I risultati non sono immediati, è un percorso lungo che vede il governo nazionale inserire una serie di proposte e idee in una cornice che è quella dell’autonomia differenziata». Un progetto che, secondo Bucci, «mina da dentro i diritti costituzionali e la tenuta del Paese a partire dal Mezzogiorno. È importante quindi – conclude la segretaria generale della Cgil di Bari – che i territori esercitino un protagonismo sociale, di cittadinanza attiva. Occorre stare insieme su questi temi, che riguardano il diritto di cittadinanza. Occorre rilanciare e difendere un sistema sanitario nazionale pubblico».

Lo slogan della manifestazione indetta per domani è “Non toccateci la salute”. I sindacati intendono manifestare tutto il loro dissenso e la grande delusione su una serie di questioni rimaste in sospeso e senza risposta: dal rifinanziamento del fondo sanitario nazionale al piano straordinario delle assunzioni in sanità, fino alla riorganizzazione del sistema sanitario regionale e del sistema di emergenza urgenza.

Altri nodi riguardano il potenziamento della medicina territoriale, le liste di attesa e tariffe delle prestazioni aggiuntive, il piano di riordino della spesa sanitaria, lo sblocco delle assunzioni, degli incarichi di struttura, delle stabilizzazioni e della spesa delle Sanitaservice, ma anche il pagamento del premio Covid, l’avvio dei concorsi ex art. 13 decreto Bollette, lo sblocco della contrattazione integrativa e le preintese riabilitazione ex art. 26.

«Oggi – spiegano le sigle sindacali in una nota – il diritto alla salute dei cittadini è strettamente intrecciato al destino professionale di tutti gli operatori sanitari del sistema sanitario nazionale. Perciò la battaglia in difesa della sanità pubblica è la battaglia di tutti».

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