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Cheddira fa visita ai giovani migranti del centro culturale Abusuan: «Credete sempre nei vostri sogni»

Visita speciale per gli ospiti del centro culturale Abusuan, che a Bari ospita giovani migranti: ieri pomeriggio, dopo la seduta di allenamento, i ragazzi hanno accolto Walid Cheddira, attaccante biancorosso, che ha portato il suo saluto nell’ambito del progetto di ricerca “Persuasive game for integration… per una sana integrazione” (PG4I) che ha il sostegno della società di Luigi De Laurentiis e vede protagonista l’Università degli studi “Aldo Moro” nella realizzazione di numerose attività finalizzate alla messa a punto del primo prototipo di serious game sul gioco del calcio finalizzato all’apprendimento multilingue per i migranti sul tema salute e benessere.

Dopo l’iniziale timidezza, l’entusiasmo ha preso il sopravvento e tra foto, selfie, autografi e dediche, l’attaccante italo-marocchino si è raccontato a cuore aperto, condividendo con i giovani presenti il pensiero costante che lo accompagna da sempre, da quando inseguiva il pallone per i campi polverosi delle province marchigiane: «Credere sempre nel proprio sogno e lavorare ogni giorno sui piccoli passi per avvicinarsi ad esso».

Il progetto PG4I mira a promuovere l’inclusione sociale attraverso l’utilizzo di giochi digitali che consentono di acquisire la padronanza delle lingue straniere e al tempo stesso la consapevolezza del proprio stato di salute e l’autonomia nella fruizione dei servizi di cura.

Per la validazione del prototipo di gioco sono stati coinvolti i migranti minori ospiti del centro culturale Abusuan che, da decenni, opera sul territorio locale grazie alle iniziative di integrazione e inclusione portate avanti dal suo presidente Koblan Amissah.

Il progetto si colloca nell’ambito del bando Horizon Seeds, finanziato dall’Unione Europea.

L’idea di utilizzare il calcio come mezzo di inclusione nasce proprio dall’interesse intercettato sin da subito tra i potenziali utenti target del progetto, giovani migranti provenienti soprattutto dal continente africano. Il calcio per questi ragazzi incarna evidentemente il sogno e la speranza di una chance nella vita, di una chiave di svolta che può cambiare tutto in meglio.

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