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venerdì 20 Settembre 2024
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Europei di atletica, l’andriese Selvarolo trascina l’Italia alla medaglia d’oro nella mezza maratona

La domenica romana di Pasquale Selvarolo è gialla come l’oro. L’atleta andriese, pur giungendo sesto nella mezza maratona dei campionati europei in svolgimento a Roma, fornisce un apporto decisivo nella competizione a squadre, permettendo all’Italia di conquistare il gradino più alto del podio. Selvarolo percorre i 21.097 chilometri in 1’01”27, esattamente 30 secondi in meno di quanto rilevato a Berlino soltanto lo 6 scorso aprile (1’01”57), ma 55 secondi meno veloce della prestazione di Ravenna del novembre 2023 (1’00”32) e che costituisce il suo migliore personale.

Con lo stesso tempo ottenuto in Emilia Romagna, il tesserato delle Fiamme Azzurre della Pro Atletica Canosa, avrebbe tagliato per primo il traguardo. Tuttavia che sia una gara più lenta, Selvarolo l’ha affermato sulle nostre colonne appena qualche giorno fa. Infatti il vincitore, l’altro azzurro Yeman Crippa, sbaraglia la concorrenza in 1’01”03.

A conferma di come in questa gara sia incorporato un importante elemento di strategia, che non guarda ossessivamente al cronometro, è il tempo che il nuovo campione d’Europa ha nelle corde: il 59’26 maturato nel 2022 a Napoli. L’argento è sul collo al piemontese Pietro Riva che conclude con un ritardo di appena un secondo (1’01”04), mentre il bronzo è del tedesco Amanal Petros in 1’01”07. Eccellente lo scatto di Riva per superare l’avversario negli ultimi 50 metri. La medaglia di legno, quella del rammarico, finisce nella personale bacheca dell’israeliano Maru Teferi che corre in 1’01”10, mentre l’ultimo a precedere Selvarolo è un secondo tedesco, Samuel Fitwi Sabhatu, in 1’01”17.

Il pronostico minimo

Con la sesta posizione è rispettato il pronostico minimo indicato dal pugliese, che nella lista di ingresso alla mezza maratona romana aveva l’ottavo tempo, motivo per il quale auspicava di muoversi entro questo perimetro. A stabilire la graduatoria della gara a squadre, invece, concorrono i migliori tre rilevamenti cronometrici di ogni nazione. E nessuna ha fatto meglio dell’Italia, che si è presentata al conteggio con il primo, il secondo e il sesto classificato.

La gara di Selvarolo, allenato dal modenese di adozione Piero Incalza ma originario di Francavilla Fontana, è proiettata all’obiettivo di restare quanto più possibile agganciato al treno del gruppo di testa. Così è sino al 15esimo chilometro, quando segue le lepri a 2 secondi di distanza, ma è al 17esimo che si registra lo strappo decisivo. Selvarolo perde terreno, ma una volta trovato un nuovo equilibrio fisico e mentale prosegue verso lo stadio Olimpico con l’incedere sicuro di chi sa di avere dato il massimo.

La felicità

A fine corsa, ai microfoni Rai, Selvarolo, cinto da una bandiera tricolore, ricorda i passaggi che l’hanno portato nella capitale. «Questa è stata per me una situazione in cui mi sono sentito – racconta il maratoneta federiciano – un po’ piccolo tra tanti grandi della delegazione in generale e anche di questa squadra, di questo stadio e di questa manifestazione. Per me, come detto in più occasioni prima di partire per Roma, questo era l’evento più importante della stagione. È da gennaio che mi preparavo. Mentalmente, questa gara l’avevo passata e ripassata più volte».

Questo è però il tempo della gioia e di godersi la medaglia: «Sono contentissimo, perché – conclude – non mi aspettavo di arrivare così davanti e posso dire di avere dato tutto. Contentissimo di essere stato parte importante della squadra per questo oro, che tanto sognavo e adesso speriamo di poter cantare l’inno tutti insieme con il pubblico».

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