Home Sport Il Lecce ha perso smalto: è pareggio ad Alessandria

Il Lecce ha perso smalto: è pareggio ad Alessandria

Dopo le vittorie, il Lecce adesso colleziona pareggi. E per la terza giornata consecutiva è costretto a rincorrere. Anche il gioco, ieri, allo stadio “Moccagatta”, ha ricalcato qualcosa che già si era visto: avversari che pressano in avanti, sicché la squadra allenata da Marco Baroni non riesce a impostare l’azione.

L’Alessandria ha provato così a mantenere lontano i giallorossi dalla propria metà campo. Uno squillo però la squadra salentina è riuscita a concederlo: al 12’ minuto, Coda, calciando da una ventina di metri, ha ricordato al portiere Pisseri di essere stato il capocannoniere dello scorso campionato cadetto. La conclusione, però, finita oltre la traversa, ha ribadito anche che il centravanti giallorosso non è quello che i suoi tifosi desiderano.
La partita fra piemontesi e salentini, valida per la quarta giornata di ritorno della serie B, ha stentato ha decollare. Il Lecce non ha punto, come durante i primi quaranta minuti giocati contro il Benevento. Un colpo di testa di Calabresi, al 20’ giro di lancetta, si è accomodato fra le braccia del portiere dei Grigi. Quasi un quarto d’ora più tardi, Helgason, promosso titolare, ha sparato, su punizione da trenta metri, un destro che però è scomparso poco oltre il legno orizzontale. E siccome il Lecce non ne voleva sapere di entusiasmare gli spalti, ci ha provato la squadra di casa a rammentare la bellezza del calcio: Chiarello ha provato a battere Gabriel dai dintorni del dischetto, sulla ribattuta della difesa il francese Ba, calciando di prima intenzione, non ha trovato lo specchio della porta. Un accenno di vivacità ha contribuito a imprimerlo nuovamente l’islandese Helgason, ma il suo tiro a girare non ha girato e la palla è andata sul fondo del campo. Troppo poco per un Lecce momentaneamente secondo in classifica, superato dalla Cremonese, vincente il giorno prima col Parma. Troppo poco per un trio d’attacco formato da Coda e, ai lati, da Listkowski e Di Mariano, quest’ultimo di nuovo in campo dall’inizio.
È mancata la verve di Strefezza. Ed è mancata attenzione quando, all’inizio del secondo tempo, Calabresi, svirgolando, ha servito Di Gennaro, il quale, a pochi passi dalla porta, non ha perso l’occasione di iscriversi, una volta tanto, nel registro dei marcatori. La nebbia, sempre più fitta sul rettangolo verde del “Moccagatta”, è sembrata attentare alle menti dei giallorossi. L’Alessandria ha costruito qualche azione in avanti. Un colpo di testa di Mustacchio, ma nessun brivido per Gabriel. E al quarto d’ora ci ha pensato Gori a far gioire la squadra avversaria: su cross di Di Mariano, il centrocampista dell’Alessandria effettua una deviazione che però non inganna Pisseri. Baroni quindi ha mandato in campo Rodriguez e Ragusa per ravvivare l’attacco. Il Lecce ha combinato poco, ma qualità di questa squadra è che non si rassegna mai. E lo sforzo è stato premiato all’82 minuto: Calabresi serve Coda, il quale, in area di rigore, controlla il pallone volgendo le spalle alla porta e, benché pressato da Prestia, batte Pisseri di sinistro. Uno a uno. Come a Como, come domenica scorsa contro il Benevento. Il Lecce ha provato a vincere. E ha sfiorato il successo al 94’ minuto, quando, sullo sviluppo di un calcio d’angolo, Coda ha provato a rendere ancora glorioso il piede sinistro: Pisseri ha deviato la minaccia. Il Lecce perde la vetta. Ha perso la confidenza con la vittoria.
E, all’inizio del tour de force che impegnerà la cadetteria fino a metà marzo, ha già perso un bel po’ di smalto.

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