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sabato 28 Settembre 2024
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Il Lecce nella tana della Lazio, unico successo firmato Grossmüller

Era stata la prima partita del girone di andata e sarà la prima partita anche in quello di ritorno, nonostante il calendario asimmetrico. Sarà ancora una volta la Lazio a inaugurare la metà stagione del Lecce, che dopo aver ribaltato gli uomini di Sarri al “Via del Mare” con Almqvist e Di Francesco, si appresta ad affrontarli nuovamente nella trasferta capitolina, in programma domani nel lunch match delle 12,30 valido per il ventesimo turno. Una vera e propria impresa quella a cui saranno chiamati Strefezza e compagni, riuscita soltanto una volta nella storia del club.

Il computo totale parla, infatti, di un solo successo, otto pareggi e dodici sconfitte nei ventuno precedenti romani di campionato (di cui i primi cinque in serie cadetta). L’unico trionfo risale alla stagione 2010/11, con la truppa giallorossa di De Canio che si impose per 1-2 all’“Olimpico”. Ad aprire le marcature, nella prima frazione, fu l’autorete del portiere uruguaiano Muslera. Nella ripresa i padroni di casa rimisero in equilibrio il match con la rete di Mauri, prima che l’uruguaiano Grossmüller mettesse la sua firma sull’impresa.

Impresa che nella scorsa stagione, invece, fu soltanto sfiorata dagli uomini di Baroni. Dopo il rigore calciato al lato da Strefezza, a sbloccare la partita fu il sigillo di Immobile. Ma, tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, l’uno-due del mago francese Oudin, prima con un mancino affilato dal limite e poi con un destro di controbalzo appena dentro l’area, ribaltò la situazione. In pieno recupero, però, il guizzo del serbo Milinkovic-Savic consegnò un solo punto al Lecce.

Altri pareggi nell’“Olimpico” biancoceleste arrivarono nel 2011/12, con l’1-1 firmato dal brasiliano Matuzalem e dal bulgaro Bojinov nell’arco di dieci minuti, e nel 2008/09, quando il match terminò con lo stesso risultato per effetto del vantaggio di Tiribocchi e del pareggio di Simone Inzaghi a un passo dal novantesimo. Più pirotecnico il 3-3 del 2004/05, quando al doppio vantaggio ospite del brasiliano Babù e ancora del bulgaro Bojinov risposero Rocchi e Di Canio dal dischetto, prima che Babù e lo stesso Di Canio mettessero a referto la doppietta personale. Altri pareggi furono i tre 0-0 consecutivi tra il 1986 e il 1989 (di cui l’ultimo al primo incrocio in Serie A) e il 2-2 della serie cadetta 1980/81 (primo precedente romano tra i due club), con reti di Bresciani e Re per gli ospiti e di Viola e Chiodi per i biancocelesti.

Una sfida particolarmente difficile quella che il Lecce dovrà affrontare domani contro una big del campionato, a caccia di un pass per l’Europa e galvanizzata dal derby vinto nei quarti di Coppa Italia. D’Aversa studia le mosse per arginare la forza della settima in classifica. Ma i giallorossi hanno già dimostrato di poter far male a chiunque. E lo ricorda anche la Lazio, ribaltata in tre minuti nel match inaugurale del campionato, con le reti di Almqvist e Di Francesco che fecero esplodere il “Via del Mare”.

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