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Kickboxing, gli atleti baresi sul podio della Coppa del Mondo Wako a Jesolo: «Le belle imprese per passione»

Imprese nutrite dalla passione per la Kickboxing. La stagione sportiva è partita subito per gli atleti della Opacademy. Sui tatami della Coppa del Mondo Wako a Jesolo conquistano due medaglie di argento e due di bronzo.

«Siamo partiti in sette da Bari alle 4 di mattina. Verso Jesolo, una tappa concentrata in un viaggio di 48 ore. Accrediti, controllo peso per la categoria e certificazioni mediche. Il giorno dopo combattimento, premiazioni e via verso casa. Una bella impresa». Una nuova avventura per il maestro Ottavio Panunzio, coach, con Attolico Giovanni, dei cinque atleti. Sui tatami della Coppa del Mondo la scorsa settimana c’erano Vito De Toma, Alessandro Biscozzi, Mario De Toma, Mattia Cecinati e Francesco Attolico.

Nelle specialità “Light Contact” e “Kick Light” i cadetti hanno «dato il meglio di loro, lottando con passione e grinta e portando a casa le meritate medaglie». Così Ottavio Panunzio, dottore in scienze motorie e 4° livello Coni e tecnico federale della Federkombat, la Federazione Italiana di Kickboxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe, Sambo.

«Non credevo potessimo riuscire a formare una squadra per la Coppa del Mondo subito dopo le ferie estive. Preparare questa gara in tre settimane e mezzo è stata una vera e propria impresa. Per me era troppo presto però la passione nutre gli animi e con la loro motivazione, gli atleti mi hanno fatto riflettere e mi è toccato allenarli per Jesolo portando a casa ottimi risultati. E pensare che avrei voluto prepararla tra un anno la squadra».

Argento e bronzo nelle specialità “Kick Light” e “Light Contact” per il cadetto Attolico Francesco un atleta multidisciplinare. Bronzo nella specialità “Light Contact” per il cadetto Mario De Toma. Argento nella specialità “Light Contact” per Vito De Toma.

«Se avessimo avuto più tempo qualcuno di loro avrebbe combattuto anche nel Point Fight un’altra specialità da tatami quindi sempre a contatto controllato. E chissà magari in un futuro qualcuno di loro, forse Alessandro Biscozzi, potrebbe combattere a contatto pieno. Ma il futuro non lo possiamo prevedere e quindi vedremo cosa ci aspetta».

Infortunato ad un piede qualche giorno prima della competizione Giovanni Attolico tra gli atleti non ha potuto più iscriversi alla competizione Internazionale. «Ringrazio moltissimo Giovanni, con noi a Jesolo. Mi ha dato una grossa mano anche come coach e per farlo ha sostenuto un esame di qualifica per accedere nelle aree di gara e seguire gli atleti all’angolo».

«Queste persone – conclude – questi ragazzi e questi padri di famiglia rientrando dalle vacanze hanno avuto l’obiettivo di pensare a questa gara bellissima della Coppa del mondo. Hanno visto atleti che sono venuti un po’ da tutto il mondo per questa competizione sportiva».

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