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giovedì 16 Maggio 2024
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Nasce il gruppo centrista nel Consiglio regionale della Puglia: si costituisce la compagine ispirata da Fioroni

Grandi manovre nel tacco d’Italia all’interno del magma centrista che ribolle in Consiglio regionale. Il tessitore delle operazioni è Beppe Fioroni, esponente del mondo cattolico e tra gli “alti ufficiali” che 15 anni fa traghettarono gli eredi del Partito popolare e della Margherita nel Pd di cui proprio Fioroni fu uno dei fondatori, quale leader di quel cattolicesimo riformista la cui rete arriva fino al commissario europeo Paolo Gentiloni.

L’ex ministro dell’Istruzione nel secondo governo Prodi è, in Puglia, il riferimento di almeno otto consiglieri regionali che stamani o domani, visto che le trattative sono in corso, si riuniranno in Regione per dar vita a un rassemblement consiliare tutto nuovo e di marca cattocentrista che possa agire in autonomia sia nelle dinamiche consiliari sia come riferimento sui territori di tanti esponenti politicamente apolidi. Al progetto di Fioroni aderiscono ovviamente i fedelissimi di antica data dell’ex leader dem, il foggiano Sergio Clemente, segretario d’aula in Via Gentile; il barlettano Ruggero Mennea, anch’egli ex esponente di punta del Pd; anche l’assessore Sebastiano Leo, in preparazione della sua candidatura, data ormai per certa, alle elezioni europee del prossimo anno sotto le insegne del gruppo politico continentale Renew Europe a cui aderiscono sia Italia viva che Azione; Saverio Tammacco che potrebbe assumere il ruolo di capogruppo in Consiglio della nuova formazione; il brindisino Mauro Vizzini; il tarantino Massimiliano Stellato. Incerti Fabiano Amati, responsabile regionale di Azione, e Francesco La Notte. L’operazione, benedetta per l’appunto dall’ex capocorrente dem, appare come un riordino delle diverse diaspore che negli ultimi mesi hanno caratterizzato l’assetto del consiglio regionale. Non solo, l’intenzione dei “cattolici” è di proporsi come soggetti per nuove alleanze, anche alla luce dei recenti risultati elettorali che non hanno premiato, a partire dall’operazione Fusco a Brindisi, ma anche nel resto d’Italia, l’alleanza strutturale tra Pd e Movimento 5stelle. Ecco perché puntano a realizzare un contenitore centrista che superi le questioni personali tra Renzi e Calenda e si ponga come una proposta alternativa alla destra che, nonostante il successo elettorale e l’attuale favore nei sondaggi, non mostra segnali di apertura verso altre realtà politiche.

L’operazione diretta da Fioroni potrebbe consentire di superare le idiosincrasie tra Michele Emiliano, e gli esponenti locali di Italia viva e Azione, come dimostrato dalle intese tra lo stesso presidente della Regione e Fioroni nel corso del recente convegno sull’impegno dei cattolici in politica, svoltosi poche settimane fa nel centro di spiritualità Padre Pio a San Giovanni Rotondo, quando Emiliano si è offerto come federatore del nuovo gruppo con il resto del centrosinistra. Un invito che Fioroni pare, con l’iniziativa di oggi, non aver declinato.

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