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venerdì 29 Marzo 2024
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Bari, il futuro non spaventa i De Laurentiis: dialoghi ben avviati per la cessione in caso di promozione

Che sia Serie A o permanenza in Serie B la parola d’ordine nel “quartier generale” del Bari è serenità. Le incognite sul futuro del club non spaventano affatto lo “Stato maggiore” della società biancorossa, a prescindere da quale sarà l’esito della stagione sportiva. La certezza è che laddove la squadra di Mignani dovesse compiere l’impresa di centrare la promozione nel massimo campionato italiano la tavola sarà apparecchiata per garantire una rapida cessione societaria, in ossequio delle norme federali sulla multiproprietà. Sull’altare delle regole sarebbe il Bari ad essere ceduto e non il Napoli, come tra l’altro più volte ribadito dal patron del club azzurro Aurelio De Laurentiis, galvanizzato dalla vittoria dello scudetto. La qualificazione ai playoff dei biancorossi, tra l’altro con il miglior piazzamento possibile e dunque acquisendo di diritto tutti i vantaggi del caso, ha accelerato il percorso tracciato l’estate scorsa in sede di programmazione.

Il programma iniziale

Il Club si era dato tre anni di tempo per compiere il salto di categoria, fissando come obiettivo minimo della stagione in corso il «mantenimento della Serie B», suscitando non pochi malumori nei confronti della piazza di Bari, affamata di ambizione. Gli sforzi nel biennio successivo si sarebbero poi concentrati sul raggiungimento dei playoff, nel campionato 2023-2024, e sull’assalto alla Serie A, dunque con investimenti commisurati al target, nella stagione 2024-2025. Un piano studiato subito dopo la promozione in Serie B e poi messo a punto durante il ritiro di Roccaraso, quando il presidente De Laurentiis e il suo uomo di fiducia nell’area tecnica Ciro Polito hanno trovato l’accordo per il rinnovo contrattuale. Principio cardine della programmazione il criterio di sostenibilità economico-finanziaria, da sempre cavallo di battaglia vincente della famiglia De Laurentiis nella gestione aziendale, a partire da quella del Napoli. A rivelare le intenzioni societarie era stato poi il dirigente campano nella conferenza stampa di bilancio della sessione estiva di calciomercato, rassicurando i tifosi circa la volontà di vivere l’imminente campionato puntando comunque sempre ad ottenere il massimo sul campo.

Accordo con la FIGC

Nel frattempo il 28 luglio, quando mancavano solo due settimane all’esordio contro il Parma, arrivava la notizia dell’accordo tra la Figc e la famiglia De Laurentiis sulla proroga al 30 giugno 2028 del divieto assoluto di multiproprietà, sancito dall’art. 16 bis delle Noif. Una contestatissima norma transitoria, approvata a settembre 2021 dal consiglio federale, aveva infatti inizialmente fissato a giugno 2024 il termine del divieto. Una vittoria di Aurelio De Laurentiis e di suo figlio Luigi, amministratore unico del Bari, dopo il braccio di ferro con la Federcalcio che nei primi due gradi di giudizio aveva visto soccombere i due ricorrenti, prima davanti al Tribunale Federale e poi dinanzi alla Corte d’Appello. Con la proroga al 2028 la famiglia De Laurentiis ha quindi rinunciato ad adire il Collegio di Garanzia del CONI, dove probabilmente il loro ricorso avrebbe avuto chance di accoglimento. L’accordo tra le parti ha rappresentato un passaggio non di poco conto rispetto alla pianificazione triennale per il salto di categoria, permettendo così di avere più tempo per decidere le sorti del Bari e del Napoli.

La sorpresa

A stravolgere il programma ci hanno pensato poi i protagonisti sul campo di una stagione finora straordinaria. Decisiva la fame di vittoria e di gloria del ds Polito, del capitano Valerio Di Cesare, che sin dall’inizio aveva manifestato l’ambizione di «raggiungere un sogno», e di tutti i giocatori biancorossi. Fondamentale la guida in panchina di Michele Mignani, che con saggezza ed equilibrio si è dimostrato ago della bilancia nella gestione tecnica, puntando a rendere il Bari «squadra fastidiosa per tutti».

Lo scenario

A questo punto dunque la possibilità che il Bari si ritrovi la sera dell’11 giugno in “paradiso” non è poi così remota. Per questo negli ultimi mesi, quando già era chiaro che l’obiettivo della A fosse davvero concreto, Luigi De Laurentiis ha avviato diverse interlocuzioni per non lasciare nulla al caso. In particolare con alcuni fondi stranieri, almeno due americani ed uno arabo, come da egli stesso rivelato in occasione di un incontro con gli sponsor. Difficile ipotizzare un coinvolgimento dei Casillo, già main sponsor del Club. Al massimo si potrebbe profilare una partecipazione azionaria. Ma anche questa resta un’ipotesi remota. Più in generale al momento non c’è nulla di definito. Discorsi ben avviati, che entrerebbero nel vivo in caso di promozione, invece sì. Non preoccupano nemmeno i tempi necessari per effettuare la due diligence, analisi dello stato contabile e patrimoniale, propedeutica alla valutazione del club, che verrebbe conclusa in un periodo brevissimo. La cifra da cui partire per formulare una proposta potrebbe aggirarsi tra gli 80 e i 100 milioni di euro. La quasi certezza è che non si ripeterà un caso Salernitana. Appare molto improbabile una cessione del Bari laddove dovesse sfumare la Serie A. Non essendoci alcuno obbligo regolamentare si ripartirebbe con l’attuale compagine societaria. Non è da escludere che nel frattempo possano essere definite con più calma le interlocuzioni già avviate nelle ultime settimane.

La gestione tecnica

Pochi dubbi anche sulla permanenza del ds Polito, forte non solo del prolungamento del suo contratto al 2024, scattato dopo il raggiungimento dei playoff, ma anche di un ottimo rapporto con il presidente, al quale avrebbe già manifestato la sua volontà di proseguire insieme. Solo offerte irrinunciabili dalla Serie A potrebbero far vacillare il matrimonio. Sul piano tecnico la promozione potrebbe favorire la conferma dei pezzi pregiati, come Caprile, Cheddira e Folorunsho (in prestito dal Napoli). Diversamente la squadra andrebbe ridisegnata, anche in considerazione dei tanti giocatori in scadenza (Antenucci, Botta, Mazzotta, Pucino, Molina), di coloro che rientreranno dai prestiti (Esposito) e di coloro che potrebbero stavolta rispondere alla sirene della Serie A, Cheddira e Caprile su tutti. Scenari che in un caso o nell’altro verranno affrontati senza ansia, ma con totale serenità e fiducia. Per congedarsi in grande stile o per ritentare subito un nuovo assalto alla A.

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