Home Ambiente e Sostenibilità Bari, l’sos dei ristoratori: «abbiamo bisogno di azioni urgenti per ripartire»

Bari, l’sos dei ristoratori: «abbiamo bisogno di azioni urgenti per ripartire»

Organizzata dall’Unione Ristoratori sigla che riunisce, in tutta la Puglia, associazioni e imprese, intelligenze e competenze, mira a rivendicare diritti e proporre azioni urgenti per sopravvivere al presente e programmare un futuro sostenibile con l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro.Questo sarà un momento di approfondimento, dibattito e confronto, con slide e contributi video, che vedrà la partecipazione di circa 400 ristoratori delegati, provenienti da tutta la Puglia.

Tre i temi sul tavolo: sostegno, formazione, rilancio. I partecipanti saranno impegnati in incontri e dibattiti con l’ausilio di proiezioni e relazioni. Invitati al confronto i rappresentanti delle Istituzioni: Governo, Regione Puglia, Anci, Camera di Commercio. Ospiti i rappresentanti delle associazioni professionali di settore e le sigle sindacali. Al termine della giornata sarà stilato e condiviso un documento di sintesi. A moderare il dibattito Manila Gorio.
«Questo momento di confronto – hanno spiegato gli organizzatori – è importante per progettare un futuro sostenibile. Ci troviamo di fronte ad una compressione dei ricavi del 30/40%, un aumento dei costi materie prime e utenze del 30%. Questo procura una passività che si somma alle altre accumulate durante il lockdown, prestiti elargiti da Regione Puglia e dallo Stato sotto varie forme, che dobbiamo restituire. Così si crea una situazione debitoria insostenibile perché le aziende rimaste in piedi sono già debilitate. C’è bisogno di una ripartenza seria e ben strutturata».Il settore HO.RE.CA a livello nazionale esprime circa 340mila imprese e quasi 1milione e mezzo di occupati. Sono a rischio centinaia di attività e migliaia di posti di lavoro. Servono misure di sostegno adeguate per non aggiungere debito al debito. Il settore della ristorazione in particolare rappresenta un riferimento storico per l’economia del Paese e della nostra Puglia, sia per la filiera agroalimentare che per il comparto turistico.

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