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Basilicata, presidente Bardi al tavolo su Stellantis: «Ho chiesto intervento del Governo Draghi»

«Dobbiamo individuare una linea comune di azione da proporre al Governo nazionale, sia a quello Draghi che a quello che verrà». Questo il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi dopo aver partecipato al tavolo tecnico, convocato ieri, incentrato sul futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi.

Il tavolo era stato richiesto dalle Organizzazioni Sindacali, alla luce della crisi che sta investendo l’area industriale di Melfi e a seguito degli ultimi scioperi e delle tensioni dei lavoratori della Logistica di Melfi a causa delle scelte industriali di Stellantis che prevedono il taglio non solo delle attività nella misura di un terzo ma soprattutto il licenziamento di tanti lavoratori nel settore della Logistica.

Due giorni fa il governatore lucano ha confermato di aver avuto una conversazione telefonica con il dottore Davide Mele, deputy coo della regione Emea di Stellantis, al quale «ho manifestato tutta la preoccupazione per quanto sta accadendo a Melfi, dove ci rivedremo di persona nella prima data utile», ha aggiunto Bardi.

Il presidente lucano ha anche annunciato l’intenzione di coinvolgere «i miei colleghi Zingaretti, De Luca e Toma, per chiedere un coordinamento anche tra le regioni sedi di stabilimenti produttivi, al fine di elaborare strategie ed interventi urgenti a sostegno dell’occupazione».

Il massimo esponente della Giunta lucana ha anche comunicato che, per quanto di competenza della Regione, il governo lucano istituirà una task-force in materia di crisi occupazionale e aziendale del sistema produttivo lucano, con professionisti esterni con adeguate competenze ed esperienze professionali, perché il ridimensionamento del settore automotive avrà ripercussioni sulla vita economica e sociale dell’intera Basilicata. «Per questo è necessario il massimo coinvolgimento dei sindaci e dei sindacati. Noi siamo molto preoccupati perché quanto successo nei giorni scorsi sappiamo bene che è solo l’inizio, con una transizione energetica che stresserà il mondo del lavoro nel settore automotive e non solo. È il momento dell’unità», ha concluso il governatore.

«È stato confermato dal presidente Bardi che a breve si terrà un incontro con i vertici europei di Stellantis, così come richiesto nei precedenti incontri dalle organizzazioni sindacali , al fine di scongiurare il prosieguo di tale strategia industriale e/o per acquisire da Stellantis l’impegno a nuovi investimenti e dunque a nuove opportunità al fine della ricollocazione complessiva dei lavoratori in esubero e della totale garanzia dei livelli occupazionali attraverso le commesse e la piena capacità produttiva necessaria per garantire gli attuali livelli occupazionali», hanno affermato in una nota CGIL CISL UIL CONFSAL UGL.

I sindacati hanno assicurato sull’impegno del governo regionale a mettere in campo ogni strumento utile al fine di fronteggiare non solo il momento transitorio, ma soprattutto evitare i licenziamenti dei lavoratori. «È necessario in questo momento non lasciare indietro nessuno, garantendo i lavoratori ogni utile strumento per governare il presente, il futuro e dunque la transizione», hanno specificato.

Per i sindacati «ognuno, a partire da Stellantis, deve sentirsi non solo “coinvolto” ma responsabilizzato al fine della tenuta sociale ed occupazionale di tutta l’area industriale di San Nicola di Melfi».

Alla ripresa delle attività produttive in Stellantis, si intensificheranno ulteriori iniziative sindacali che interesseranno complessivamente l’intera area industriale di Melfi coinvolgendo «tutti i lavoratori anche coloro i quali hanno già perso il lavoro a causa dei mancati impegni».

Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che la transizione non devono pagarla i lavoratori, ma «Melfi deve diventare una nuova opportunità per rilanciare complessivamente il polo dell’auto, anche alla luce dell’accordo del 25 giugno 2021 che deve non solo rappresentare la pietra miliare per il futuro ma soprattutto la garanzia occupazionale dei nostri lavoratori».

Guido Tortorelli

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