Home Basilicata Matera, l’allarme dei sindacati: «L’Asm è nella più totale paralisi»

Matera, l’allarme dei sindacati: «L’Asm è nella più totale paralisi»

Sanità: la sede dell'Asm, l'azienda sanitaria di Matera

«L’Asm Azienda Sanitaria Locale di Matera è nella più totale paralisi. Non passa giorno che non cessino dal servizio medici, infermieri e altre professionalità, sia per pensionamento, sia perché in molti abbandonano l’Azienda per trovare occupazione in altre strutture regionali o extra-regionali, che offrono maggiori opportunità economiche e di carriera». Questo il grido di allarme lanciato da Cgil, Cisl, Uil, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che accusano l’attuale management di non riuscire ad invertire questo stillicidio di abbandoni e, allo stesso tempo, di non incidere per attrarre nuovo personale che servirebbe ad assicurare l’erogazione ai cittadini delle prestazioni sanitarie.

Per i sindacati la situazione è oramai precipitata. «Ogni giorno che passa c’è un’emorragia di professionalità e Cgil Cisl e Uil ricevono quotidianamente segnalazioni di gravi disfunzioni, sia da parte del personale e sia da parte degli utenti», aggiungono.

Le organizzazioni ribadiscono come il personale sia particolarmente provato dai carichi di lavoro insopportabili, mentre l’utenza è in sofferenza per le liste di attesa lunghissime (o addirittura bloccate) per esami, visite specialistiche, ricoveri e interventi chirurgici. «In questa situazione, i cittadini hanno ripreso massicciamente a rivolgersi alle strutture sanitarie della vicina Puglia o di altre Regioni, aumentando così la mobilità passiva e quindi il potenziale disavanzo dell’ASM», specificano.

In questa situazione «di generale stasi delle procedure di assunzione di personale e di affidamento di incarichi, all’ASM vengono però adottate deliberazioni che viaggiano alla velocità della luce, in assoluto contrasto con la gran mole di proposte deliberative che rimane nel limbo dell’indefinito, nonostante si tratti di questioni fondamentali per la gestione dell’Azienda», evidenziano i sindacati che hanno seguito con attenzione «l’iter accelerato e anomalo, che ha caratterizzato l’attribuzione dell’incarico di Direttore della UOC (Unità Operativa Complessa) Innovazione Tecnologica ed Attività Informatiche dell’Asm».

L’avviso di selezione interna per il conferimento dell’incarico di Direttore della U.O.C. Innovazione Tecnologica ed Attività Informatiche è stato approvato e indetto con Delibera del Direttore Generale n. 439 del 1° luglio 2022. L’avviso è stato pubblicato il 6 luglio 2022 sul sito web aziendale, con scadenza della presentazione delle domande il 13 luglio. In data 1° agosto 2022 la Commissione di valutazione ha concluso la procedura valutativa e il giorno successivo è stata pubblicata sul sito web istituzionale l’esito della procedura e la relativa documentazione. «Dopo appena due giorni, il 4 agosto è stata approvata la Deliberazione di attribuzione dell’incarico di Direttore della UOC Innovazione Tecnologica ed Attività Informatiche all’ing. Valerio Camponeschi, dipendente di altra azienda del SSN e approdato in ASM solo il 1° giugno 2022, con un comando della durata di 12 mesi. Per i non addetti ai lavori, con il comando un dipendente viene “prestato” temporaneamente dal suo datore di lavoro ad un’altra amministrazione pubblica e, conseguentemente, rimane dipendente dell’amministrazione che lo ha assunto. Tornando alla tempistica di attribuzione dell’incarico, dall’approvazione dell’avviso al conferimento dell’incarico è passato appena un mese: davvero una tempistica straordinaria per l’ASM, dove vi sono incarichi scoperti da anni per i quali non si predispongono gli avvisi interni e incarichi attribuiti addirittura in assenza di avvisi interni. Viene poi da pensare che l’ing. Camponeschi deve essere una persona molto fortunata, se è riuscito ad arrivare in comando all’ASM il 1° giugno 2022 (peraltro a seguito di una delibera del 27 maggio) giusto in tempo per partecipare ad un avviso pubblico per il conferimento di un incarico di Direttore di struttura complessa che si rivolgeva solo alla sparuta platea di dirigenti del ruolo tecnico», hanno concluso.

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