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Matera, spunta un’antenna 5G in via Gravina e parte la protesta dei residenti

È accaduto all’improvviso, cogliendo alle spalle la cittadinanza, che la ditta specializzata per il montaggio di impianti radioelettrici in un vero e proprio blitz sferrasse un’installazione per la quale il dirigente all’urbanistica aveva avviato il procedimento di revoca dell’autorizzazione.

Ha dell’incredibile quanto accaduto a Matera, dove la popolazione ha vissuto l’imposizione di un traliccio potenzialmente pericoloso per la salute umana al centro tra un rione popoloso, un centro commerciale, una chiesa e diverse scuole. L’antenna è stata issata in via Gravina.

Andando a ritroso spolveriamo una prima autorizzazione datata 2021 ma venuta a galla solo due anni dopo, nel settembre 2023, per l’installazione di un impianto a servizio della rete di telefonia mobile comprensivo di un’antenna e di 6 ripetitori.

Diffusa a settembre la notizia di un permesso concesso stranamente da un’amministrazione comunale formata anche dal partito dei Verdi, storicamente e da sempre contrari alla tecnologia 5G, il Consigliere comunale Nicola Casino, di Forza Italia, si è subito prodigato in consiglio comunale richiedendo una commissione d’inchiesta allargata a diversi enti e finalizzata a comprendere la fattibilità o meno di questa installazione.

Questa vibrazione politica e sociale, aveva di fatto rallentato l’iter di montaggio, restando per alcuni mesi sospeso in un limbo pericolosamente silenzioso che ha posto, la ditta realizzatrice, in una calcolata posizione di “silenzio assenso” utile ad aggirare l’ostacolo politico temporaneo.

Il consigliere Casino, sulla base di due questioni delicate come la sicurezza stradale e l’istruttoria in difetto, aveva sensibilizzato il dirigente all’urbanistica ing. Gaudiano a rivedere il permesso accordato, ottenendo da quest’ultimo la comunicazione inviata in data 11 dicembre e indirizzata alla ditta realizzatrice, dell’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione.

Una scelta che, presumibilmente, avrà creato qualche mal di pancia a chi aveva già determinato di anteporre il business all’interesse collettivo, per cui, probabilmente in considerazione che dopo 30 giorni, l’avvio del procedimento sarebbe divenuto effettivo, hanno forzato l’azione precipitandosi in città e montando frettolosamente il traliccio che ospiterà un’antenna e i 6 ripetitori.

Alcuni cittadini, scoprendo questo blitz, si sono riversati sul posto per una pacifica protesta capeggiata ancora dal Consigliere Nicola Casino e da altri consiglieri accorsi tra i quali Pasquale Doria, Milena Tosti e Mario Morelli.

Tuttavia, l’opera di montaggio non si è arrestata e l’enorme struttura è stata eretta in attesa di una sua messa in funzione. Per tutta la serata è rimasto in zona un presidio permanente mentre, vanamente, il consigliere Casino tentava di invitare il Sindaco Bennardi ed il suo vice Antonio Materdomini a precipitarsi sul posto per fermare questa azione irrispettosa della volontà popolare e, visto l’avvio alla revoca, anche del governo cittadino. Inutile dire che tanto il sindaco quanto il suo vice si sono detti indisponibili a potersi recare sul luogo.

Ad oggi il traliccio è issato, c’è chi scommette che presto sarà reso operativo in modo da scongiurare il suo spegnimento e abbattimento in tempi brevi, e nel mentre la politica fingerà di interessarsene, i tantissimi cittadini residenti a pochi metri da questo inquinatore elettromagnetico vivranno le festività natalizie ignorando i possibili danni che questa improvvida opera potrebbe causare loro.

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