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“Mi avete salvato la vita”: la lettera di un paziente ai medici dell’ospedale di Policoro

«Voglio ringraziare sinceramente i medici e gli infermieri che quasi tre anni fa mi salvarono la vita e nei mesi successivi mi hanno “rimesso in piedi”, riportandomi ad una condizione fisica pressoché normale», inizia così la lettera di un cittadino vittima di un grave incidente sul lavoro e salvato dal personale medico ed infermieristico dell’ospedale Papa Giovanni Paolo II di Policoro.

Il fatto

L’uomo ha raccontato che il 20 giugno del 2021 si trovava in campagna e stava tagliando della legna con la motosega. Nell’usare l’attrezzo ha subito un gravissimo infortunio provocandosi una vasta ferita lacero contusa alla gamba sinistra con interessamento di vena, arteria, sezione totale del nervo tibiale posteriore, muscoli del polpaccio e strutture adiacenti.

Nonostante il dolore lancinante ha cercato di mantenere lucidità e controllo allertando immediatamente i soccorsi. Il 118 è arrivato in pochi minuti nel luogo dell’incidente per poi essere trasportato in codice rosso nel pronto soccorso dell’ospedale di Policoro in meno di un’ora dall’evento traumatico. Confermata l’urgenza e la gravità delle ferite riportate è stato immediatamente portato in sala operatoria. L’uomo racconta che i primi mesi sono stati terribili: è rimasto immobilizzato a letto e li ha superati grazie al supporto costante della moglie e dei figli, ma anche grazie a Carmela Castronuovo, carissima amica di famiglia e infermiera che si è occupata per tutti i mesi di degenza delle medicazioni quotidiane. Poi dopo tre mesi da quell’intervento ha iniziato un percorso di fisioterapia, ogni giorno per un anno intero.

Le parole nella lettera

«Ne parlo solo oggi perché non è semplice rivivere quei momenti seppur stampati nella mia mente, attimo per attimo, fotogramma per fotogramma e soprattutto per rendere onore al personale medico, infermieristico, ausiliario e fisioterapico dell’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro, in tempi difficili per la sanità locale, regionale e nazionale», scrive l’uomo. «Il mio ringraziamento più sentito alle persone che mi sono state vicine dal primo momento: Eugenia Fabiani, infermiera del 118 ed Enzo Gallo, autista, che fin dai primissimi minuti mi hanno dato animo, il dott. Missanelli che ha coordinato tutto il personale in quelle fasi concitate, il dott. Gianfreda, che non ringrazierò mai abbastanza per avermi salvato la gamba e tutti gli infermieri e gli Oss, non dimenticherò mai i loro sguardi. Infine un ringraziamento al dott. D’Alessandro attraverso le sue parole e la sua immensa umanità mi è stato vicino ogni giorno per un lungo anno».

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