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Palazzo San Gervasio: «Violato il diritto alla salute nel Cpr». Il caso arriva in Parlamento

Un ragazzo di nazionalità marocchina, ospite del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Palazzo San Gervasio, nel Potentino, non starebbe ricevendo cure adeguate.

È quanto denuncia, in un’interrogazione parlamentare, la deputata del Partito democratico Rachele Scarpa, riferendo che il ragazzo lamenta «dolori atroci» ed è «impossibilitato a dormire o a urinare nonostante l’inserimento di un catetere vescicale». Il giovane, riferisce l’onorevole dem «non sta ricevendo da parte del personale sanitario dell’ente gestore alcuna forma di assistenza».

Secondo quanto racconta Scarpa «pochi giorni fa il ragazzo era stato ubicato e abbandonato su un materasso nello spazio aperto adibito a campo sportivo del Cpr al freddo e alla pioggia senza coperte e, per ragioni non chiare, il personale del Cpr si era rifiutato di condurlo in luoghi al chiuso. Dopo una visita al pronto soccorso per il riposizionamento del catetere vescicale è stato riportato nel centro dove la sua salute è ancora critica».

La deputata dem afferma che «l’esempio del ragazzo non corrisponde a una situazione di eccezionalità: le condizioni di detenzione nel Cpr di Palazzo San Gervasio sono degradanti, pericolose, inaccettabili. Quanto descritto è stato fatto oggetto anche di due segnalazioni al Garante nazionale dei diritti delle persone private di libertà personale e alla Procura della Repubblica».

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