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Potenza: sequestrati beni per 200mila euro a un 59enne a capo di un clan operante in provincia

Beni per un valore di 200mila euro sono stati sequestrati a Saverio Riviezzi, ritenuto dagli inquirenti a capo dell’omonimo sodalizio, in un’indagine di natura patrimoniale svolta dal Gico della Guardia di finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza.

Sono stati sequestrati un’impresa boschiva a Pignola (comprendente mezzi di lavoro, macchine forestali e soprassuoli boscati) e un buono fruttifero.

Riviezzi, 59 anni, di Pignola, è ritenuto dall’autorità giudiziaria operante in attività illecite in provincia di Potenza e con presunti legami con la criminalità calabrese e campana. A suo carico c’è una condanna in primo grado a 30 anni di reclusione, emessa nello scorso gennaio dal Tribunale collegiale di Potenza, sulla base di elementi investigativi da cui emerge «l’elevatissimo spessore criminale» quale «vertice di una consorteria criminosa attiva nel settore del narcotraffico internazionale».

Nei confronti di Riviezzi e dei familiari sono state svolte indagini di natura patrimoniale sulla base del codice antimafia, con l’analisi di documentazione a partire dal 1997. Dagli accertamenti è emersa una notevole sproporzione tra i modesti redditi ufficiali dichiarati e il valore delle consistenze economiche nell’effettiva disponibilità.

Sono stati questi i presupposti del sequestro, prima effettuato in via di urgenza e poi convalidato dal Tribunale distrettuale di Potenza, sezione misure di prevenzione.

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