Home Cronaca In crescita le discariche tra Bari e provincia. Rossi: «Troppe, difficile monitorarle»

In crescita le discariche tra Bari e provincia. Rossi: «Troppe, difficile monitorarle»

«Tante piccole discariche, che pur non avendo la pericolosità dell’interramento dei rifiuti pericolosi, costituiscono comunque un grave danno ambientale». Il procuratore Roberto Rossi, alla luce delle modifiche costituzionali alle norme che tutelano l’ambiente, fotografa la realtà di Bari e provincia, puntando l’attenzione su alcuni punti particolarmente importanti.

In che modo la Procura lavora a tutela dell’ambiente?«La nuova norma è importante perché consacra quello che era un principio già esposto dalla Corte costituzionale, e cioè che la tutela dell’ambiente equivale alla tutela dell’ambiente salubre, era già considerata come una tutela principale, prevalente rispetto alla tutela dell’attività economica».
Ci chiarisca il concetto.«Quando vi è un’attività economica che è contraria alla salute e all’ambiente, la prevalenza è quella della tutela ambientale. Sotto un profilo penale vuol dire che ci dev’essere una particolare attenzione al reato ambientale».
Come si muove in tal senso la procura di Bari?«È da sempre in linea con la normativa, muovendosi su due fronti».
Cioè?«Innanzitutto con l’individuazione del reato di traffico illecito di rifiuti, curato dalla Direzione distrettuale antimafia. Numerosissime sono state le indagini a cui sono seguite misure cautelari personali e patrimoniali, come i sequestri di aziende e patrimoni, in relazione al traffico di rifiuti illegali».
In alcune zone in particolare?«Soprattutto con la criminalità organizzata foggiana, abbiamo verificato fenomeni di interramento di rifiuti pericolosi nell’ambito del territorio pugliese».
L’altro fronte?«Insieme a questa attenzione ne abbiamo una quotidiana a tutti i fenomeni di illecito contro il paesaggio, come ad esempio costruzioni illecite in zone di particolare pregio ambientale, o anche sequestri in relazione a piccole discariche che pur non avendo la pericolosità dell’interramento di rifiuti pericolosi costituiscono un grave danno ambientale».
Le lottizzazioni abusive, in danno dell’ambiente, sono cresciute?«Più che cresciute continuano ad esserci, seppure in maniera meno rilevante che nel passato, anche per il rallentamento dell’economia e per una maggiore attenzione da parte sia degli enti locali che della polizia giudiziaria».
I Comuni sono collaborativi?«In maniera unitaria è difficile, ma la maggior parte lo è»
Come si monitora il fenomeno delle piccole discariche?«È molto difficile perché purtroppo, nonostante i costi di smaltimento dei rifiuti urbani ed edilizi siano molto bassi e gli enti locali hanno molto semplificato le procedure per il loro smaltimento illecito, ci sono cittadini o piccoli imprenditori che continuano a smaltire illecitamente i rifiuti».
In alcune inchieste avete scoperto funzionari compiacenti?«Sì, ci sono stati procedimenti in cui è risultato».
La norma si presta?«Su alcune questioni, l’orientamento giurisprudenziale rende abbastanza chiare le norme, credo che spesso si invochi una difficoltà normativa per evitare di applicare le norme».
Sono aumentati i reati ambientali?«I numeri sono stabili».
C’è il rischio di prescrizione?«Per i piccoli reati ambientali, purtroppo è un dato di fatto, quando invece si tratta di inchieste di competenza dell’antimafia, non c’è questo pericolo».

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