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Quattro crolli in meno di due mesi a Trani. Il verde minaccia l’incolumità pubblica

Quattro crolli in meno di due mesi a Trani tra pini marittimi e palme, di cui uno con danni ingenti causati ad una vettura parcheggiata in piazza Plebiscito, a due passi dalla Villa comunale. E poi ancora viale Europa, lungomare Cristoforo Colombo, via Zara e come non ricordare il crollo dell’albero in via Malcangi a maggio. La situazione del verde pubblico a Trani non è più solo un problema di ambiente o di arredo pubblico ma è strettamente legato alla salvaguardia dell’incolumità pubblica. Nelle scorse ore il gruppo consiliare tranese di Fratelli d’Italia, composto dai consiglieri Andrea Ferri ed Emanuele Cozzoli, ha inoltrato una Pec al sindaco, ai dirigenti e agli assessori chiedendo una copia del contratto stipulato con la Rti aggiudicataria della gestione del verde pubblico. «Chiediamo di conoscere se sia stato concordato un cronoprogramma di interventi d’urgenza a salvaguardia innanzi tutto della incolumità pubblica, che impediscano nuovi episodi di caduta alberi o rami ammalorati. Anche in questo caso, ove dovesse essere stato concordato tale cronoprogramma, gradiremmo riceverne copia» scrivono. A giugno di quest’anno, in seguito ai primi episodi, si è tenuta una riunione della Consulta ambientale ritrovatasi intorno ad un tavolo dopo mesi, per discutere dell’abbattimento di 958 alberi e di prevedere la piantumazione di duemila nuovi alberi. Di quella riunione, per dovere di cronaca, all’albo non è ancora comparso alcun verbale. Gli ultimi due mesi di vita del verde pubblico hanno mostrato il volto di tutti i rischi reali e la gravità della situazione. «Data la frequenza degli episodi occorsi ed il notevole rischio che gli stessi episodi possano nuovamente ripetersi, cagionando danni ben più gravi a persone e cose di quelli che sinora si sono verificati, chiediamo un urgente incontro con tutti i responsabili della gestione del verde pubblico cittadino, ritenendo che, ove possibile, sarebbe opportuna anche la presenza del responsabile della Rti aggiudicataria della gara» scrivono ancora da Fratelli d’Italia. Sul tema, a metà giugno, il Partito democratico invitava la Consulta ambientale a riunirsi per trovare soluzioni condivise.

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