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David Bowie “torna” in scena con Lazarus: Manuel Agnelli nei panni del protagonista

David Bowie rivive attraverso “Lazarus”, opera rock considerata il regalo d’addio del Duca bianco al mondo. Al Teatro Piccinni, giovedì 22 e venerdì 23 giugno, andrà in scena ino straordinario pezzo di “teatro musicale”, scritto da David Bowie poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh.

Uno spettacolo di Valter Malosti con Manuel Agnelli, cantautore e frontman degli Afterhours, nel ruolo di Newton, il protagonista. Al suo fianco, la giovane vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia, Casadilego, e la coreografa e danzatrice Michela Lucenti. Undici interpreti: Dario Battaglia, Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini; e sette musicisti: Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Giacomo “ROST” Rossetti, Stefano Pilia, Paolo Spaccamonti.

“Bowie – commenta Valter Malosti – era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale, direi alchemica, visto il suo interesse per questa materia, in cui l’androginia e l’energia dionisiaca fanno esplodere l’interiorità e l’identità in mille frammenti e altrettante maschere. Bowie, come sempre nelle sue creazioni e nei suoi alter ego, sta usando la persona di Newton, mobilitandola come veicolo per una serie di temi costanti che troviamo nella sua musica: l’invecchiamento, il dolore, l’isolamento, la perdita dell’amore, l’orrore del mondo e la psicosi indotta dai media. Newton è allo stesso tempo Bowie e non è Bowie”.

La prima rappresentazione di “Lazarus” risale al 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan, e quella è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie, scomparso appena un mese dopo (il 10 gennaio 2016). All’interno dello spettacolo le opere più celebri di Bowie e quattro inediti scritti appositamente, tra cui il brano che dà il titolo all’opera.

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