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Ron a Lecce e Taranto con “Sono un figlio live tour”: «La Puglia vuol dire famiglia»

«Il pubblico è tutto. La Puglia? Una regione meravigliosa che amo». Ron, all’anagrafe Rosalino Cellamare, è pronto a tornare sul palco con il suo ultimo spettacolo “Sono un figlio Live Tour“.

Il cantautore e compositore pavese ha annunciato una nuova tournée teatrale che lo porterà in giro per il Paese e farà tappa in Puglia con due appuntamenti in programma per la prossima primavera: il primo aprile 2023 al “Teatro Apollo” di Lecce e il giorno seguente a Taranto, nello storico “Teatro Fusco”. Il tour prenderà il via dal Teatro “La Fenice” di Senigallia il prossimo 8 marzo, per poi toccare le principali città italiane. L’album di inediti da cui prende il nome lo show è stato pubblicato lo scorso 30 settembre, dopo otto anni di silenzio, e rappresenta un lavoro introspettivo, attraverso il quale l’artista 69 enne scava nel suo passato e si lascia andare, mettendosi a nudo per raccontare aspetti personali della sua vita e le esperienze accumulate in oltre mezzo secolo di carriera. Nelle 13 canzoni del nuovo album, infatti, il musicista ha racchiuso storie famigliari, di amore, ma anche i momenti più duri.

Questo album è nato durante i mesi di pandemia. Come sta affrontando l’attesta di tornare sul palco?

«Con emozione. Molta emozione. Intanto il teatro è il mio luogo ideale per poter cantare, proprio perché c’è un’atmosfera bellissima, poi i nostri teatri “all’italiana” sono davvero speciali. Per cui sono felice di cominciare. E adesso sto iniziando a metter giù la scaletta con le canzoni, che non è una cosa facilissima. Se si dovessero fare tutte parleremmo di 7 o 8 ore di musica. Però sto inserendo sicuramente le mie canzoni di sempre, però ci sono anche brani nuovi e del nuovo disco. E poi ci sarà anche qualche canzone che da un po’ di tempo non facevo più. Ora le sto mettendo in fila al meglio possibile».

Quindi dobbiamo aspettarci qualcosa di nuovo da questo tour teatrale?

«Sì. Ogni tour è nuovo in qualche modo. Ora c’è un disco di inediti quindi bisogna dare importanza anche a quello… A spiegare un attimo come è nato, com’è stato scritto. Però sono contento perché le previsioni sono molto buone».

Cosa significa per lei salire su un palco, davanti a migliaia di persone

«È sempre un’esperienza molto emozionante, perché la gente è tutto… Se non ci fosse il pubblico sarebbe un disastro. In un teatro, poi, le persone sono più attente, e ti trasmettono anche delle emozioni molto forti. Per cui sono contentissimo».

Con la sua tournée farà tappa anche in Puglia. Che rapporto ha con la nostra regione?

«Mio nonno paterno era di Trani, per cui ho un rapporto quasi familiare. È una regione che amo tantissimo e quando vengo lì sento una forte attrazione, perché è una regione meravigliosa. Ci sono stato anche da poco a fare delle interviste, ed è sempre bello».

Siamo ancora in pieno clima Sanremo. Lei ci tornerebbe, nonostante le otto partecipazioni?

«Si, tornerei volentieri. Beh dovrei avere una canzone adatta. Intanto bellissima, ma anche adatta. Allora sì. Andare e cantare la prima canzone che capita secondo me non è giusto a Sanremo».

Ha festeggiato 50 anni di carriera, anzi 52 visto che di mezzo c’è stata la pandemia. Una parola per descriverli.

«In una parola sola è difficile. Strepitosi. Strepitosi, ma come è successo a tutti sono stati anni in cui ci sono stati momenti bellissimi, meravigliosi, e momenti dove ho sofferto un pochino. Ma questo succede un po’ a tutti quelli che fanno questo lavoro, non siamo perfetti, anche nello scrivere canzoni».

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