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Capitale della cultura, le dieci finaliste al confronto di marzo: ci saranno anche Lucera e Maratea

Sarà l’edizione successiva al decennale. Era, infatti, il 2015 quando venne per la prima volta assegnato il titolo di Capitale italiana della Cultura, nata da una idea dell’allora ministro della Cultura, Dario Franceschini, e attribuita per decreto ministeriale, almeno nelle sue prime edizioni, poi fu emanato – nel 2017 – un apposito bando di concorso indetto sempre Ministero della cultura, con uniche eccezioni nel 2021 – quando il titolo assegnato a Parma per il 2020 venne prorogato di un anno a causa della pandemia – e il 2023, quando un decreto del governo attribuì a Bergamo e Brescia come capitali italiane della cultura per promuovere il rilancio socioeconomico e culturale dell’area più colpita dalla pandemia.

Una doppia attribuzione che non era una novità nell’assegnazione del titolo. Infatti, nella sua prima edizione – quella del 2015 – furono scelte ben cinque città: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, che avevano partecipato alla selezione per il titolo di Capitale europea della Cultura, assegnato a Matera nel 2019. L’anno prossimo toccherà a pesaro, mentre nel 2025 sarà la volta di Agrigento, anno per il quale era in competizione per la Puglia la città di Monte sant’Angelo, sede di due siti Unesco e luogo del culto micaelico conosciuto in tutto il mondo e arrivata alle audizioni davanti alla commissione ministeriale senza però sconfiggere l’agguerrita concorrenza. Monte sant’Angelo sarà Capitale pugliese della Cultura.

Quest’anno Puglia e Basilicata, per il 2026, hanno Lucera e Maratea (insieme a Moliterno) candidate al titolo finale. Un anno che potrebbe premiare ancora una volta una località del Mezzogiorno, dopo Agrigento, visto che finora l’attribuzione del titolo di Capitale dalla Cultura ha premiato più spesso il Centro Nord, con 9 località prescelte contro le cinque meridionali.
Si attende adesso marzo per conoscere la scelta finale di un concorso che negli ultimi anni sta riscuotendo sempre più l’interesse delle amministrazioni locali, supportate dalle Regioni di riferimento, anche per la dote finanziaria e il ritorno economico-turistico che ne deriva.

Le città e i dossier presentati
La lista delle città selezionata è arrivata con qualche giorno di anticipo rispetto alla data fissata nelle procedure del bando. Una scelta che ha sorpreso tutte le città candidate ma che ha acceso speranze nelle dieci fortunate città che sono state inserite nell’elenco ministeriale per la successiva tappa della selezione. Così, il Ministero della Cultura ha reso noto che la giuria – , presieduta da Davide Maria Desario – per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2026 ha scelto i dieci progetti finalisti dopo aver esaminato le 16 candidature pervenute.

Nell’elenco delle finaliste sono state inserite: Agnone (Isernia): ”Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”; Alba (Cuneo): ”Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”; Gaeta (Latina): ”Blu, il Clima della Cultura”; L’Aquila: ”L’Aquila Città Multiverso”; Latina: ”Latina bonum facere”; Lucera (Foggia): ”Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”; Maratea (Potenza): ”Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”; Rimini: ”Vieni oltre. Il futuro qui e ora”; Treviso: ”I Sensi della Cultura”; Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena): ”Valdichiana 2026, seme d’Italia”.

Ecco tutte le tappe ministeriali
Potrebbe essere una partita tutta meridionale, quella che si giocherà il prossimo 4 e 5 marzo a Roma nelle audizioni previste per la scelta della città Capitale della Cultura 2026. Vero è che si tratta dell’anno successivo alle manifestazioni previste ad Agrigento, sede della cultura italiana per il 2025, ma è anche veroc he il 2026 è l’anno delle Olimpiadi invernali che faranno già del Nord un punto di riferimento nazionale e internazionale, per cui in molti sperano che la scelta ministeriale sia una sorta di “compensazione” tra territori, così da distribuire su tutto il territorio nazionale risorse ed eventi di sicuro richiamo internazionale. E se Maratea potrebbe avere il peso di essere in terra lucana che ha già ospitato una Città della Cultura, sia pure europea (Matera 2019), a Lucera credono nella vittoria finale e nell’assegnazione del budget di 1 milione di euro per realizzare gli eventi in programma.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura avverrà entro il 29 marzo 2024.

Traguardi soddisfazioni e propositi
Cresce l’attesa e si affilano le armi in preparazione di marzo, quando i Comitati promotori delle città, candidate al titolo di Capitale italiana della Cultura, si ritroveranno a Roma per illustrare i punti fondamentali dei dossier in appoggio alla candidatura.
Intanto, Lucera e Maratea, le uniche città di Puglia e Basilicata, candidate al titolo per il 2026 si godono il primo risultato raggiunto. E lo fanno attraverso le parole dei loro primi cittadini, pronti a dare “battaglia”. Ma per adesso è tempo di ringraziamenti e di soddisfazioni da rendere pubbliche.

«Maratea si candida a Capitale italiana della Cultura per la sua posizione geografica che costituisce la porta della Basilicata sul Mediterraneo e l’ingresso dal Mediterraneo verso le aree interne. Si tratta di un primo importante traguardo. Maratea ha un importante patrimonio materiale e simbolico da mettere a disposizione della Basilicata, del Mezzogiorno e dell’Italia intera», ha dichiarato Daniele Stoppelli, sindaco di Maratea.

Parole di ringraziamento e buoni propositi anche dal sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta. «Il primo obiettivo lo abbiamo centrato e siamo tutti, ma proprio tutti entusiasti e commossi allo stesso tempo La sinergia tra chi ha lavorato alla costruzione della Candidatura, con tanta passione e competenza, e chi ha sostenuto questo entusiasmante processo di partecipazione attiva ha generato una piccola rivoluzione: condividere un ambizioso traguardo con lo scopo di assegnare valore alla nostra identità, al nostro patrimonio, alla nostra storia, al nostro futuro», ha sottolineato il primo cittadino della città sveva che ora spera di superare le altre città nell’audizione di marzo.

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