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Crollo del cantiere, il governo annuncia nuove norme per gli infortuni sul lavoro

«Lunedì il nostro incontro con il governo è previsto alle 8.30, poi alle 10 le imprese e alle 12 il Cdm. Ma noi vogliamo una trattativa e un confronto vero, altrimenti l’esecutivo andrà avanti come ha fatto finora senza confrontarsi con chi su questi temi si misura ogni giorno», così, con Adnkronos Antonio Di Franco, segretario nazionale della Fillea Cgil, sull’incontro tra governo e sindacati in programma lunedì prossimo sulle misure contro gli infortuni sul lavoro.

«Noi dopo Firenze – ricorda il dirigente sindacale- abbiamo detto da subito che il cordoglio non basta più. È evidente che fino ad oggi è mancata la volontà politica di questo governo di confrontarsi e intervenire con le misure necessarie. Abbiamo avuto la strage di Brandizzo, una “strage di Stato” e qualcuno pensava che ci sarebbe stata una risposta. Noi abbiamo chiesto un confronto ma da parte di questo governo e del ministero non è mai stato finalizzato a introdurre elementi nuovi. Le priorità che noi rivendichiamo sono: più controlli e più ispettori, in particolare ispettori tecnici, ai quali bisogna rinnovare i contratti, non solo nelle direzioni territoriali del lavoro, ma anche presso le Asl. Nella manovra finanziaria del governo non abbiamo visto un euro in quella direzione e quindi è evidente che manca la sensibilità e volontà politica», aggiunge ancora.

Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente sul crollo del cantiere Esselunga di Firenze avvenuto venerdì scorso, è risultato che «nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse», ha precisato Spiezia. Di questi, un operaio italiano, ovvero il 59enne Luigi Coclite, residente a Collesalvetti (Livorno), nella frazione di Vicarello, è «risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria», mentre altri tre operai, di origine romena, sono stati trasportati in ospedale.

«Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi», ha ulteriormente precisato il procuratore. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull’Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni; Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, che risulta ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza; Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risulterebbero residenti a Palazzuolo sull’Oglio.

Le indagini, ha spiegato Spiezia, «si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. Ovviamente il lavoro di acquisizione delle fonti di prova non è ultimato ma possiamo dire che abbiamo messo al riparo quelli che sono i principali dati probatori che ci serviranno anche per le ricostruzioni di tipo tecnico», ha concluso il procuratore capo di Firenze.

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