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Bari, il Comune investe su lavoro e formazione: pronte due misure da 4 milioni

Con i suoi 118mila occupati, Bari è la prima città nel Mezzogiorno (e la nona in Italia) per livelli di occupazione. Dal 2019 al 2023, infatti, la crescita ha superato il 4%. Questi sono solo alcuni dei dati illustrati durante la presentazione a Palazzo di Città di “Bari lavora”, la nuova strategia per il lavoro del capoluogo pugliese. Il numero di aziende, italiane e no, che scelgono di investire a Bari e nella sua area metropolitana è aumentato. Nonostante i risultati positivi, però, è anche emerso come le donne over 35 e gli uomini over 45, nello specifico, riscontrino maggiori difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Ed è per questo motivo che in aggiunta ai numerosi servizi offerti dal 2016 da Porta Futuro, l’amministrazione comunale ha deciso di avviare, per il triennio 2024-26, le misure “Ti à mbarà e ti à perd” e “La fatica”.

Le nuove misure

«Circa 20mila persone, che fin qui hanno usufruito di un ammortizzatore sociale, come il reddito di cittadinanza, si ritrovano in una situazione di grave disagio sociale che speriamo di poter gestire – ha spiegato il sindaco Vito Leccese – Queste due misure nascono, quindi, per offrire un supporto concreto a quanti vivono una condizione di svantaggio in modo che possano contare su un’opportunità per il reinserimento nel mondo del lavoro o per la prima occupazione». Per quanto riguarda “Ti à mbarà e ti à perd”, misura finanziata complessivamente per 1 milione di euro, l’obiettivo è aiutare i cittadini in cerca di lavoro a sviluppare conoscenze, abilità e competenze necessarie per il loro percorso personale e professionale, finanziando (fino a mille euro) esperienze di apprendimento brevi “on demand”, come corsi per ottenere abilitazioni o licenze.

La misura è destinata a tutti i cittadini, dai 16 anni in su, residenti a Bari, disoccupati o inoccupati con Isee familiare inferiore o uguale a 15mila euro. “La fatica” promuove, invece, l’inserimento e il reinserimento di persone uscite dal mercato del lavoro o con scarse opportunità di accesso, offrendo loro un periodo di orientamento al lavoro e di formazione direttamente in azienda. Tutti i tirocinanti saranno accompagnati da un tutor del Comune di Bari e da uno dell’impresa ospitante.

La misura, in questa fase sperimentale, è destinata a donne over 35 e uomini over 45. Ai tirocinanti sarà riconosciuta un’indennità di 800 euro fino a 6 mesi, a fronte di 25 ore di impegno settimanali, oltre a una dote finanziaria di massimo mille euro per partecipare ad attività formative. Alle imprese, invece, sarà riconosciuto un contributo di 300 euro per ciascun tirocinio attivato. Il finanziamento per la “La fatica”, inizialmente, è di tre milioni di euro, con la possibilità di aumentare le risorse in futuro.

L’intervento

«Le risorse, cospicue, utilizzate per finanziare le due misure – ha sottolineato Marisa Lupelli, direttrice della ripartizione Programmazione, Innovazione e Comunicazione – rivengono dal programma europeo PN Metro plus e Città medie sud e si configurano come sperimentali in quanto si applicano in un ambito che non sarebbe di competenza specifica del Comune. La scelta dell’amministrazione risponde perciò alla volontà di offrire a tante persone, che magari non hanno contezza delle proprie propensioni, la possibilità di mettersi in gioco e di scoprire potenzialità e capacità personali, e di favorire l’inserimento o reinserimento lavorativo in un momento in cui vi è un bisogno sensibile e diffuso». Anche i servizi base di Porta Futuro si arricchiscono di due nuovi strumenti: il tirocinio formativo e un sostegno mirato, utile a capire i bisogni formativi del cittadino per aiutarlo nella scelta del percorso.

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