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venerdì 20 Settembre 2024
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Brindisi, Marchionna difende Mevoli: «Non sono d’accordo con lui ma non ha senso che si dimetta»

Il Partito Democratico brindisino e regionale attacca il consigliere Cesare Mevoli, ma il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna e la capogruppo di Fratelli d’Italia Lucia Vantaggiato difendono la sua posizione.

È una bufera quella che si è scagliata contro il consigliere comunale brindisino di FdI. Mevoli, nei giorni scorsi, aveva condiviso su Facebook un post dove attaccava la sorella di Giulia Cecchettin, Elena.

Mevoli, contattato dall’Edicola del Sud, non ha ritrattato la posizione sul tema, ma anzi ha aggiunto che «gli uomini che commettono femminicidi, di solito, sono persone insicure, dal fisico limitato, con le sopracciglia ad ali di gabbiano e con le manine piccole e curate, con le unghie affusolate, più donnicciola che uomo insomma».

Le dichiarazioni choc hanno indignato la politica brindisina e regionale, che ne ha chiesto le dimissioni immediate. «Le dichiarazioni rilasciate alla stampa ed il post condiviso sui social dal consigliere comunale e commissario cittadino di Fratelli d’Italia di Brindisi Cesare Mevoli sono di una gravità assoluta», si legge in un comunicato stampa della federazione provinciale del PD Brindisi, che rincara la dose dicendo che «tutte le esternazioni del commissario e consigliere FdI sono pregne di machismo, più l’uomo è femminile, più è propenso al femminicidio. Queste teorie vengono puntualmente riproposte ad ogni femminicidio da gruppi di suprematisti di estrema destra, negando un problema culturale e patriarcale».

Secondo i democratici «la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i suoi colleghi del gruppo consiliare e i componenti della maggioranza al Comune di Brindisi con in testa il sindaco di Brindisi Pino Marchionna, devono prendere ufficialmente le distanze da tali assurde e infamanti affermazioni» e Mevoli «deve immediatamente rassegnare le dimissioni da ogni incarico pubblico».

Dello stesso avviso i vertici del PD Puglia, Domenico De Santis e Lia Azzarone. «Quando un consigliere comunale – si legge un comunicato che porta la loro firma – un pubblico ufficiale, scrive che gli uomini che commettono femminicidi non sono virili, hanno lo smalto sulle unghie, “sennò apostroferebbero alcune donne come poco di buono e le manderebbero a quel paese” non possiamo solo indignarci e prendere le distanze ma dobbiamo pretendere rispetto». Anche loro, come i democratici brindisini, ritengono che «Mevoli dovrebbe scusarsi, riflettere e dimettersi riconoscendo di essere inadeguato al ruolo che ricopre».

L’unico tra le fila del PD a non chiedere le dimissioni del consigliere è stato il deputato Claudio Stefanazzi in quanto «il suo è un caso perso, che ci obbliga a ricordare esattamente contro cosa e per chi dobbiamo combattere ogni giorno».

Eppure, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, difende la posizione del suo consigliere. «Mi trovo d’accordo con lui? No – dice il sindaco – ma la libertà di espressione prevale anche su affermazioni forti come questa, non ha senso chiedere le sue dimissioni». Dello stesso avviso la capogruppo di FdI Lucia Vantaggiato. «Mevoli è un libero cittadino – ci dice – con diritto di parola. Mevoli ha sempre rispettato le donne, sono contraria alle sue dimissioni».

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