Sarà un’assemblea decisiva quella prevista oggi nella sede del Partito democratico, in via Re David. Una riunione dirimente in ogni caso, sia se i componenti dell’assemblea riusciranno a fare sintesi su – massimo – due nomi da portare al tavolo politico di mercoledì, sia se non dovessero riuscirci. «In questo caso – dichiara il segretario cittadino dem Gianfranco Todaro – chiederò di renderla permanente l’assemblea fino a mercoledì».
Partiamo dai numeri. L’assemblea cittadina parte alle 10 e dopo i saluti istituzionali, i lavori procederanno a porte chiuse, alla presenza dei 41 componenti e dei rappresentanti istituzionali: senatori, deputati, sindaco e governatore. «Al netto di quel che riferiscono alcuni organi di stampa – osserva Todaro – non c’è alcuna frantumazione al nostro interno. Il momento è quello di puntare lo sguardo al nostro orto, di coltivare i frutti e di portarli al tavolo politico, dove dobbiamo confrontarci con tutti gli alleati». L’invito all’unità comporta, per il segretario cittadino, «un forte impegno nei lavori». «Dobbiamo chiuderci a riccio e fare sintesi al nostro interno – aggiunge Todaro – perché l’obiettivo è restare uniti e arrivare a una sintesi». Ed è per questo che, in merito all’assemblea di oggi, la speranza di Todaro è approdare a una soluzione tempestivamente. «Trovare un punto di accordo entro oggi è l’obiettivo – prosegue il segretario cittadino – altrimenti, per seguire questa linea, sono pronto a chiedere di rendere l’assemblea permanente fino a mercoledì prossimo». Il 25, nella stessa sede dei dem, tutta la coalizione si incontrerà per ridiscutere delle amministrative. Il fine. per il Pd, è arrivare a quel tavolo se non con un nome unitario, almeno con due candidati di punta del partito. Anche perché i restanti componenti del centrosinistra, sono pronti a fare i propri.
Ma la discussione con gli alleati si prospetta intensa e faticosa. Parte della coalizione, infatti, ha già espresso il proprio no alle primarie, possibilità che invece rimane valida per Todaro. «Se non ci sarà sintesi all’interno del centrosinistra – chiosa il segretario dem – non vedo alternative se non ricorrere alle primarie».
