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Inchiesta su appalti e affari a Monopoli: il tribunale restituisce i telefonini al sindaco e agli indagati

Il tribunale del riesame di Bari ha annullato il sequestro del telefono cellulare del sindaco di Monopoli, Angelo Annese, iscritto nel registro degli indagati della Procura di Bari per corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta, insieme al consigliere comunale di opposizione Pietro Brescia, l’imprenditore Domenico Zaccaria e l’ingegnere Angelo Francesco Fiume.

Le giudici del riesame (presidente Giulia Romanazzi, relatrice Alessandra Susca, con Arcangela Romanelli) hanno accolto l’istanza del legale del sindaco, l’avvocato Michele Laforgia, disponendo “l’immediata restituzione della copia forense del contenuto del telefono cellulare dell’interessato e di quanto altro eventualmente in sequestro”. Restituiti i telefoni cellulari anche a Fiume e all’ingegnere monopolitano Alberto Pasqualone (assistito dall’avvocato Alessandro Dello Russo), coordinatore provinciale di Con non indagato ma “risultato in stretto contatto con tutti gli indagati quale regista della vita politica cittadina”.

Le ipotesi di reato riguardano illeciti nell’affidamento di gare e servizi. In particolare, l’evento “Aprite le Finestre” di agosto 2022, relativo all’esposizione di opere dell’artista monopolitano Nino Brescia, a cura della associazione Quadrosfera (di cui è presidente Brescia) con un contributo economico dell’amministrazione comunale di 900 euro, oltre all’esenzione dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. Corruttore sarebbe Pietro Brescia, il quale in cambio avrebbe temporaneamente ritirato la propria candidatura a sindaco e, nel contempo, smesso di attaccare sui social gli amministratori in carica. Ma, fa notare l’avvocato Laforgia nella sua istanza, «Il signor Brescia non ha mai rinunciato alla candidatura a sindaco (come anche riportato nel decreto di sequestro) e neppure ad “attaccare in modo frontale l’amministrazione”: al contrario, si è candidato nei termini di legge e ha continuato a criticare aspramente l’operato dell’amministrazione uscente non solo su Facebook – al netto del ricorrente “blocco” del suo profilo per violazione delle regole della community – ma anche sui quotidiani e sulle tv locali».

C’è poi la vicenda della pista di pattinaggio allestita in piazza Vittorio Emanuele II tra dicembre 2022 e gennaio 2023, nell’ambito delle manifestazioni del Natale Monopolitano, secondo l’accusa affidata, senza contratto di subappalto con la società che si era aggiudicata la gara per tutte le iniziative natalizie, alla ditta Intuazione di Domenico Zaccaria, ex assessore comunale.

C’è infine, il caso dell’acquisizione al patrimonio comunale dell’ex scuola delle Ancelle del Santuario, che si è chiusa a dicembre con una transazione di 600mila euro (secondo gli inquirenti sarebbe di 100mila euro superiore rispetto al valore di mercato). Su questa si sofferma inoltre Laforgia, riprendendo «la stima del valore dell’immobile fatta dall’Ufficio Patrimonio del Comune con relazione del 6 giugno 2022 a firma del Dirigente; l’atto con il quale l’Agenzia del Demanio ha attestato la congruità del prezzo di acquisto di 600mila euro; l’atto con il quale la Commissione dell’Agenzia del Demanio ha ulteriormente confermato la congruità del prezzo. La transazione ha ottenuto i pareri favorevoli dei Dirigenti e del legale interno dell’ente che ha seguito i contenziosi. Nessuno dei firmatari è indagato e/o destinatario del provvedimento di sequestro».

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