Home News La Puglia ko per l’inflazione. Il Governo pronto al calmiere

La Puglia ko per l’inflazione. Il Governo pronto al calmiere

Dovrebbero partire già questa settimana gli incontri tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e l’intera filiera della produzione per elaborare un patto anti-inflazione che preveda un paniere calmierato di beni di largo consumo. «Vogliamo combattere insieme l’inflazione, ridurre il costo dei prodotti di largo consumo, i beni alimentari, per l’infanzia e l’igiene – ha spiegato il ministro – in un calmiere in cui tutti si impegnano a tenere bassi i prezzi per almeno tre mesi, da ottobre a dicembre».

Intanto l’inflazione in Puglia non si arresta e per il mese di giugno 2023 registra un +6,8% su base annua con un rincaro medio per ogni famiglia che si attesta sui 1101 euro annui. A pesare maggiormente sulle tasche dei consumatori continuano a essere i generi alimentari non lavorati, che hanno subito un rialzo dal +9,4% a +10,4% e dei Servizi relativi all’abitazione passati da +3,5% a +3,6%). Colpiti soprattutto gli alimenti più utilizzati durante l’estate: i pomodori costano il 12,8% in più, mentre finocchi, carote, cipolle, aglio, asparagi e carciofi hanno subito aumenti medi del 23,6%; le patate sono rincarate addirittura del 26,9% e per condire una pietanza con olio d’oliva bisogna sostenere una maggiore spesa del 26,7%. Male anche la frutta fresca: gli aumenti sono in media dell’8,3% con punte del 16 per le arance e del 15,2 per frutti come uva e kiwi. A subire le conseguenze dei rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano a incidere fino a un terzo sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più energivoro, ricorda ancora la Coldiretti, ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore. Infine pesano i rincari sul settore delle vacanze. In testa alla top ten dei rincari ci sono i voli nazionali, che in un solo mese decollano del +17,8%. Medaglia d’argento per i voli intercontinentali su dell’11,9%. Sul gradino più basso del podio i voli europei che si alzano in un solo mese del 7,4%. Appena fuori dal podio il trasporto marittimo che sale del 6,7%. Seguono i prezzi legati ai servizi di alloggio, con i villaggi vacanze, campeggi e ostelli che segnano un +5,5%, in sesta posizione alberghi e motel con +5,4%, poi pensioni con +3,5%. Dopo il noleggio mezzi di trasporto e sharing (+3,2%) e piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (+2,4%).

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