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La sfida di Enrico Bove: a 18 anni si candida al Consiglio comunale di Lecce

«Mi candido come consigliere comunale di Lecce nelle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno». Un annuncio come tanti in questo periodo ma che arriva da un ragazzo di 18 anni, Enrico Bove, rappresentante degli studenti del liceo classico e musicale “Palmieri” del capoluogo salentino che, dopo «mesi di studio e di riflessione», ha deciso di impegnarsi in prima persona per la sua città.

Bove frequenta il quinto superiore e, racconta, fa attivismo da quando aveva 14 anni «prima con associazioni studentesche, poi con la rappresentanza di istituto».

Il 18enne sarà candidato con la lista “Avanti Lecce” a sostegno del sindaco uscente Carlo Salvemini, espressione del centrosinistra.

La sua candidatura, spiega in un post pubblicato sui suoi profili social, arriva a conclusione di «un lungo periodo di approfondimento, ricco di confronto con amici, parenti e con nuove persone che ho avuto il piacere di conoscere».

Enrico Bove spiega il motivo della scelta di impegnarsi attivamente per Lecce: «Mi candido – scrive – per proseguire l’impegno di questi anni: rappresentare, questa volta nella massima assise comunale, chi ha meno opportunità e chi, di fatto, non ha rappresentanza, giovani in primis. Mi candido per favorire la nascita di spazi culturali che possano essere luogo di crescita e di aggregazione per tutti. Mi candido con la coalizione di centrosinistra perché credo in una Lecce ecosostenibile e che guarda avanti. Mi candido per contribuire a realizzare il sogno che nessun giovane si senta costretto a partire e a non tornare più a causa dell’assenza di politiche giovanili. Mi candido perché credo nell’idea di una città che non lascia indietro nessuno. Mi candido per dare voce a una generazione che nelle istituzioni non ne ha. Una generazione con cui vorrei proseguire un percorso comune, in altri più ambiziosi ambiti ma comune».

L’idea di Enrico Bove, insomma, è quella di coltivare «insieme il sogno di incidere concretamente nei luoghi della decisione: basta chiacchiere, ora tocca a noi», conclude citando il claim della sua campagna elettorale: “Un giovane in consiglio“.

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