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Le regine dell’antitaccheggio sorprese con la merce rubata. In un giorno furti in 8 negozi a Molfetta

Le regine dell’antitaccheggio sono state scoperte dopo aver derubato, nel giro di poche ore, ben 8 esercizi commerciali all’interno del “Puglia Outlet Village” e dell’Ipercoop di Molfetta. Il 30 agosto scorso Donatella Mercoledisanto, di 37 anni, e Gina Montrone, di 49, entrambe baresi, sono state fermate dagli agenti di polizia locale e portate in carcere, dopo aver infilato prima in borsa e poi nel portabagagli dell’auto, una Ford, merce varia per oltre 1.300 euro.

Per portare a termine il maxi furto, avrebbero usato uno “splaccatore” a calamita e una chiave fissa, attrezzi necessari per staccare dai capi la placca antitaccheggio. E così, avrebbero rubato 4 vestiti “Antica Sartoria”, uno zaino “Napapijri”, 17 oggetti dal negozio Tiger, 3 capi di abbigliamento da “Terranova”. E poi, spostandosi nell’Ipercoop di Molfetta, 15 articoli e due paia di scarpe “Bershka”, 4 articoli di “Zara”, 3 oggetti per la casa da “Kasanova” e altri 30 da “Happy Casa”.

Una volta individuate e perquisite, sono state fermate e portate in carcere. Nella successiva udienza di convalida, dinanzi alla giudice del tribunale di Trani, Filomena Sara De Rosa, il sostituto procuratore di turno Francesco Chiechi ha chiesto la convalida e un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambe. Ma la giudice ha ritenuto che per Donatella Mercoledisanto (assistita dall’avvocato Carlo Russo Frattasi), con un solo precedente penale nel 2012, fosse sufficiente l’obbligo quotidiano di firma nella caserma dei carabinieri San Nicola, a Bari vecchia, mentre per Gina Montrone fossero necessari gli arresti domiciliari.

La donna, assistita dall’avvocato Massimo Chiusolo, ha infatti due precedenti penali specifici e relativamente recenti, nonché l’assenza di un’occupazione che, spiega la giudice, «denotano una personalità tale da non lasciar ipotizzare che si atterrebbe scrupolosamente alle prescrizioni dell’autorità giudiziaria mediante l’applicazione di misure non custodiali».

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