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Lecce, nessuno va a trovarlo in cella: gli permettono di rivedere il suo cane

Un senza tetto, detenuto da un anno nel carcere di Lecce, non ha mai ricevuto visite. Un uomo abbandonato al suo destino, con la sola speranza di poter riabbracciare il suo cane, Zair. Nei giorni scorsi, su iniziativa della direttrice del carcere Maria Teresa Susca, è tornato ad accarezzarlo.

Il legame tra l’uomo e il cane, era stato interrotto proprio dall’arresto, quando l’animale, il suo unico compagno, è stato affidato ad una famiglia pugliese.

L’incontro, spiega la direttrice Susca «è stato emozionante per lui e per tutto il personale del carcere che si è impegnato affinché il desiderio di questo detenuto potesse realizzarsi».

La direttrice ha accolto la richiesta del detenuto perché, afferma, «non fa colloqui con nessuno. Si sono spesi tutti per questo incontro: la polizia penitenziaria, il funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto, così come anche il suo avvocato».

Non è da escludere un secondo incontro, per chi è in una situazione simile, un animale può essere la sola consolazione. «E’ stato complicato ma è un’esperienza che si può ripetere. Voglio precisare che si è trattato di un evento eccezionale. E’ stata la prima richiesta che ho ricevuto da quando sono a Lecce, da un anno e mezzo. E’ chiaro però, trattandosi di momenti che richiedono un’organizzazione ampia va tutto valutato», conclude la direttrice.

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