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Lecce, rischio crolli nella mensa di via Adriatica Dichiarata inagibile. Adisu la chiude

Mensa universitaria chiusa per pericolo crollo solaio. Adisu Puglia chiude senza pensarci due volte dopo aver ricevuto nel pomeriggio la relazione dei tecnici che hanno visionato la struttura e averla dichiarata inagibile. Tutto nasce dopo che il Consiglio di Amministrazione di Adisu aveva chiesto un monitoraggio di tutte le residenze a seguito del crollo del solaio, la scorsa primavera, nella residenza “Ennio de Giorgi” a Lecce.

Il direttore generale di Adisu, Gavino Nuzzo, spera che si possa riaprire nel giro di una settimana, ma per mercoledì è in agenda un incontro con il direttore della sede di Lecce Antonio Palmiotta, il presidente di Adisu Alessandro Cataldo e l’assessore all’Istruzione alla Formazione al Lavoro, Sebastiano Leo, per valutare la situazione e fissare un cronoprogramma. Infatti Leo si è riservato di commentare l’accaduto dopo l’incontro di mercoledì.

«Abbiamo chiuso appena ricevuta la relazione – rende noto Nuzzo -, ma sono lavori che ritengo possano essere fatti in una settimana. Non chiuderemo, invece, la residenza di via Adriatica perché ci sono piccoli lavoretti da fare in alcune stanze, ma li faremo spostando gli studenti che le occupano e quindi la struttura potrà continuare a lavorare. Garantiremo il servizio. Stiamo valutando se utilizzare il veicolato (trasporto del cibo nelle residenze, ndr) o dare i buoni pasto agli studenti sino alla riapertura della mensa. Mercoledì decideremo sulle priorità rispetto ai lavori».

Gli studenti, invece, soffiano venti di guerra.

«Riteniamo inaccettabile che ancora una volta i problemi strutturali che da anni denunciamo e su cui non sono mai stati presi dei provvedimenti, rechino danno alla comunità studentesca – dichiara Gabriele Grasso consigliere di amministrazione Adisu -. Pertanto, abbiamo richiesto il pasto veicolato per studenti e studentesse che vivono all’interno della residenza Angelo Rizzo e della residenza Ennio De Giorgi, oltre che il potenziamento del personale della mensa di Via Lombardia in modo da permettere un’erogazione efficiente del servizio mensa. Chiediamo inoltre, che ci sia una presa di responsabilità da parte delle istituzioni regionali e del Comune di Lecce affinché si adoperino nell’immediato a trovare delle soluzioni concrete che vadano a sopperire i disagi che questa situazione ha provocato».

Afferma Margherita Coccioli neo eletta in Consiglio di Amministrazione Adisu.

«La chiusura della mensa è l’ennesimo disagio che si manifesta, destata da un’inadeguata visione di investimento in termini di diritto allo studio da parte delle istituzioni politiche regionali  e dagli enti coinvolti. – puntualizza Laura Perrone, coordinatrice di Link Lecce -. Da sempre per noi la sicurezza di studenti ed edifici è prioritaria, tuttavia crediamo che, ancora una volta, ci sia una cattiva gestione e da sempre sono presenti problemi strutturali che non sono mai stati risolti».

Anche Udu non fa mancare la sua protesta: «La chiusura di una mensa nel leccese crea notevoli disagi, soprattutto se si pensa che al momento resterà attiva nel contesto urbano una sola struttura adibita a sevizio ristorativo, sita in via Lombardia. Pretendiamo che vi sia una soluzione tempestiva, che limiti quanto più possibile i disagi che studenti e studentesse si ritroveranno ad affrontare a causa dell’improvvisa chiusura della struttura. Prevediamo già l’eccessivo sovraffollamento dell’unica mensa attualmente aperta e crediamo che, per ovviarvi, sia necessario predispose delle misure alternative come l’attivazione di convenzioni con locali in prossimità delle residenze al momento scoperte, o la consegna diretta dei pasti destinata agli studenti e alle studentesse che verteranno inquesta condizione di disagio, vista soprattutto la mancanza di cucine nelle residenze». Questa la posizione di Giorgia Ruffo, neo eletta rappresentante da Brindisi in CdA Adisu.

E poi, Udu batte il tasto dell’apertura di una nuova mensa universitaria. «Continueremo a monitorare la situazione e, soprattutto, a far leva affinché l’ente in questione metta in atto le adeguate misure per la reale risoluzione dei numerosi problemi connessi al diritto allo studio leccese» concludono da Udu.

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