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Pompiere foggiano morì dopo un pestaggio a Rimini: chiesto il giudizio immediato per un buttafuori

Il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani, ha chiesto il giudizio immediato per Klajdi Mjeshtri, 28enne di origini albanesi accusato di aver ucciso del 34enne Giuseppe Tucci, originario del Foggiano, in servizio all’aeroporto di Rimini.

Mjeshtri, difeso dagli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti del Foro di Rimini, in carcere dal 12 giugno, giorno della morte, sopraggiunta in ospedale, di Tucci, padre di un bimbo, che morì dopo ore di agonia successive al pestaggio avvenuto nei pressi della discoteca e originato da uno screzio su una ragazza.

Due le aggravanti contestate dalla Procura. La prima è la minorata difesa della vittima decisamente meno prestante fisicamente del buttafuori. Inoltre in base alla ricostruzione fatta dalla squadra mobile intervenuta sul posto, Tucci era trattenuto da due buttafuori che lo stavano allontanando dalla discoteca quando Mjeshtri aveva iniziato a colpirlo.

Il pm Ercolani ha anche contestato una seconda aggravante che è quella dell’abuso di prestazione d’opera perché Mjeshtri aveva agito in qualità di addetto alla sicurezza del Frontemare.

Secondo quanto sostenuto da Mjeshtri, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, il pompiere lo aveva fortemente provocato infastidendo la fidanzata e poi con minacce ed insulti.

Dopo i fatti, inoltre, ha raccontato di non essere scappato ma di essere rimasto sul posto ad attendere il 118 e di essere andato in ospedale ad accertarsi delle condizioni di Tucci.

Il vigile del fuoco, che lascia i genitori, una compagna e un figlio adolescente, difesi dall’avvocato Marco Ferri, sarebbe stato colpito più volte con calci e pugni ed è morto il giorno seguente il pestaggio.

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