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Dal Consiglio regionale pugliese l’appello al Governo sull’utilizzo dei fondi Pnrr: «Non lasci soli i Comuni»

«Il Governo non lasci soli i Comuni. Le risorse del Pnrr rappresentano la salvezza per le nostre amministrazioni ma senza il giusto supporto rischiano di dovervi rinunciare, almeno quelle più fragili e, quindi, quelle del Sud». Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, prima firmataria della mozione sull’utilizzo dei fondi Pnrr approvata all’unanimità nella seduta odierna.

La mozione, depositata lo scorso 15 febbraio, impegna la Giunta regionale a sostenere, presso il Governo nazionale, ogni azione utile a creare le condizioni perché i Comuni pugliesi siano in grado di cogliere le opportunità offerte dai fondi per la riduzione dei divari territoriali e la creazione di migliori condizioni di vita per i cittadini, attraverso il reclutamento di personale dotato di adeguate competenze e prevedendo appositi percorsi atti alla stabilizzazione di tali risorse al fine di rafforzare la capacità di azione degli enti territoriali.

Il blocco del turnover del personale, ha sottolineato Capone, «ha cristallizzato numeri e competenze. Il personale dei Comuni italiani si è ridotto del 27% fra il 2007 e il 2020 con una dinamica decisamente peggiore al Sud. I Comuni ce la stanno mettendo tutta».

I Comuni hanno già bandito per la realizzazione dei propri progetti, 35mila gare impegnando 17 miliardi e 700 milioni. «Siamo a oltre il 56 per cento delle risorse disponibili già messe a gara e questo nonostante la mancanza di personale e gli ostacoli burocratici. È chiaro, però, che se non si interviene immediatamente il rischio è che il Pnrr anziché ridurre i divari contribuisca ad aumentarli consentendo solo ai territori del Paese con le migliori condizioni gestionali di programmare e realizzare gli interventi», prosegue la presidente del Consiglio regionale.

«D’altra parte – aggiunge – la prospettiva di precarietà per i professionisti che dovrebbero affiancare i Comuni nella spesa di questi fondi non incentiva. Chi lascerebbe la propria attività sapendo che dopo tre anni dovrebbe ricominciare tutto daccapo? E che beneficio ne trarrebbero le amministrazioni? Prima formano le persone e poi non possono tenerle? Il Governo acceleri sulle stabilizzazioni e metta i Comuni nelle condizioni di sfruttare pienamente la grande opportunità che l’Europa, con il Next Generation Eu, ha voluto mettere in campo proprio per consentire ai nostri territori di intervenire sui grandi divari, infrastrutturali e sociali».

La mozione impegna, inoltre, la Giunta regionale a farsi portavoce della necessità di creare un raccordo permanente con Anci e Upi e le competenti strutture del Governo nazionale, ai fini di un’azione sinergica tra tutti gli attori istituzionali coinvolti nel processo di attuazione del Pnrr, e di intervenire sulla semplificazione dei procedimenti autorizzatori, al fine di consentire l’effettiva e tempestiva realizzazione degli interventi previsti dal Pnrr.

«Insomma – conclude Loredana Capone – bisogna mettere tutti i Comuni nelle condizioni di ottenere il massimo risultato possibile: consentendo di fare assunzioni a tempo determinato con la prospettiva di una stabilizzazione, e contemporaneamente, intervenendo per rimuovere gli ostacoli burocratici, a partire dalle procedure sulle autorizzazioni, come chiede giustamente Anci. Ecco perché è fondamentale che le strutture del Governo nazionale lavorino in stretta sinergia con Anci e Upi che in questi mesi non hanno mai mancato di portare il loro prezioso contributo».

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