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L’Ue pronta all’infrazione per il deficit, a pagare di più sarà il Sud

l ministro per il Sud, il pugliese Raffaele Fitto

Una nuova stangata sta per abbattersi sull’Italia e sarà il sud a pagarne le conseguenze, più di altre regioni. E’ un fatto che il ministro Giorgetti ha, candidamente, ammesso ovvero che sta per arrivare dall’Ue una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, sulla base del dato di consuntivo del 2023 che colloca al momento il deficit al 7,2% del Pil, dunque ben distante dal tetto massimo del 3% previsto dalle regole europee.

L’impatto sul Paese
Come andrà ad impattare la procedura di infrazione sulla messa a punto delle prossime misure da inserire in legge di Bilancio, dalla conferma del taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef a tre aliquote alle pensioni?
A questo punto ci si rende conto che il dato emerso ieri su un Pil per il sud pari a 0,6% è una bazzecola, considerando che da luglio non ci sarà più la decontribuzione del 30 per cento sui salari finirà e che la Zes unica è solo una bella parola, coniata dal ministro Fitto, ma che non ha dato alcun risultato (fino al 15 luglio si possono presentare le domande).

Il patto di coesione
In un paese che sarà ulteriormente tassato oppure a cui saranno tolti servizi a pagare il prezzo più amaro sarà il Sud. E non ci sarà sviluppo se le idee non saranno chiare, se non ci saranno visioni.

Intanto, come già detto, in questi giorni, fra meno di 15 giorni i datori di lavoro perdono la possibilità di applicare lo sgravio (del 30% ) sui contributi previdenziali dovuti per tutti i rapporti di lavoro subordinato instaurati in una delle regioni ammesse del sud. Basti solo pensare che tra Puglia e Basilicata dopo questo provvedimento si è fatto un balzo in avanti.
Il ministro Fitto ha affermato che l’alternativa per agevolare il lavoro sarà il decreto Coesione che ha introdotto nuovi incentivi per i datori di lavoro privati, temporanei, per le assunzioni effettuate nel periodo 1° settembre 2024-31 dicembre 2025: il Bonus Giovani, il Bonus donne e il bonus Zes Unica. Tutti i bonus in questione si applicano per un periodo massimo di 24 mesi e, per le assunzioni nella ZES unica, nel limite massimo di 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore.

L’operatività, i tempi
Per la loro operatività, occorrerà attendere l’autorizzazione della Commissione europea, le istruzioni dell’INPS. Un iter lungo e complesso che lascerà, nell’attesa, scoperte le aziende che finora hanno profittevolmente applicato Decontribuzione Sud.

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